La «pastorèla» bussa alle porte del paese

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22/12/2004
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Una delle tradizioni natalizie più antiche della Bergamasca è quella della «pastorèla», cioè l'usanza, da parte di piccoli complessi musicali, di suonare durante la notte di Natale nenie e melodie percorrendo le vie dei paesi e rendendo l'attesa della Messa di mezzanotte più festosa e suggestiva.
Questa tradizione è molto viva a Gandino, dove la «pastorèla», attuata a partire dal primo dopoguerra, si rinnoverà anche quest'anno.
A percorrere le vie del paese suonando sarà un gruppo di musicanti di cui fanno parte anche alcuni dei figli e dei nipoti dei componenti di quello che fu il gruppo musicale originario: Vittorio Motta, maestro delle chitarre, Lorenzo Picinali, virtuoso del violino, Pasqualì e Giovanni Ongaro, artisti del mandolino, Lorenzo Spampatti, flautista, Rino Spampatti al violoncello, Quirino Picinali e Nino Carrara alle campanine, Giuseppe Rottigni (detto «Barbazza») al contrabbasso.
I suonatori non solo rinnovano la tradizione facendo risuonare lungo le vie del paese popolari armonie natalizie, ma anche la consuetudine, non meno antica, di fare sosta, nel loro itinerario a tappe, nella casa del parroco, del sindaco, del maresciallo dei carabinieri per un omaggio e un augurio musicale.
Il concerto itinerante, che si conclude in basilica per l'esecuzione finale in occasione della Messa di mezzanotte, propone, nelle soste effettuate a Gandino e nelle frazioni Cirano e Barzizza, brani classici del Natale il cui spartito è stato trascritto da Lorenzo Picinali.
Nell'esecuzione della «pastorèla», inoltre, i musicanti tramandano ai giovani la tradizione musicale lasciata loro in eredità dagli anziani.

Autore: 

Franco Irranca

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