INTERVISTA AL SINDACO GUSTAVO MACCARI
Il Comune di Gandino si avvia, nella prossima primavera, alle elezioni comunali e di conseguenza l’intervista al sindaco Gustavo Maccari assume i toni di un bilancio di fine mandato. “Dall’atto del mio insediamento mi sono proposto di sanare e far superare la frattura esistente tra i cittadini nel periodo precedente le elezioni; in sostanza ho sempre cercato, e credo di esserci riuscito, di diventare il Sindaco di tutti, sia di coloro che mi avevano votato, sia di coloro che legittimamente avevano deciso di votare per il precedente esecutivo. Questo mio tentativo ha favorito la rinascita di un clima sereno a livello di comunità e di questo sono orgoglioso”.
Clima che è ovviamente tornato temporalesco in queste settimane. “L’attività di un Comune, di un ente primario così legato al territorio e alla sua quotidianità, deve prescindere dagli amministratori e dai cicli ‘politici’. Gli amministratori cambiano, ma i cittadini restano, con le loro istanze, i loro problemi e i servizi che devono essere garantiti alla collettività. L’errore più grande è quello di perdere di vista lo scopo e le responsabilità cui gli amministratori sono chiamati e vivere l’impegno in Politica (con la P maiuscola) come qualcosa di fine a stesso, una semplice affermazione di bandiere e non la costruzione del bene comune”. Cinque anni faticosi? “Posso dire di aver passato questi cinque anni quasi sempre in Comune. La condizione di ‘pensionato’ mi ha consentito di trascorrere buona parte del tempo nel mio ufficio, anche a disposizione dei cittadini che chiedevano il mio intervento. Non sono riuscito sempre ad evadere le richieste o a risolvere i problemi che mi venivano sottoposti, ma credo di aver sempre ascoltato chiunque bussava alla porta del mio ufficio”.
E adesso ricandidatura scontata con gran parte del gruppo uscente… “La conferma della mia candidatura è stata più sofferta di quanto possa apparire. In questi anni ci sono state occasioni in cui è stata forte la voglia di lasciar perdere, specie quando alcuni attacchi erano chiaramente preconcetti e, soprattutto, falsi e offensivi. Voglio comunque cogliere l’occasione per rivolgere a tutti i cittadini un sincero ringraziamento in quanto è stato solo con il loro voto che mi hanno permesso di vivere un’esperienza unica certamente positiva. La nostra amministrazione è partita dai fatti, dalla volontà di ridare al Comune di Gandino il ruolo e le competenze che gli spettano. Abbiamo affrontato situazioni complesse, con aspetti economici a dir poco preoccupanti: basti pensare a quasi un milione di euro di debiti fuori bilancio ereditati dalla vecchia amministrazione Ongaro. Gli ostacoli da superare sono stati anche superiori al preventivato. Molti hanno pensato che la nostra ‘nuova era’ fosse innanzitutto un fatto politico, una sorta di rivincita rispetto al passato. Se così fosse stato avremmo soltanto riproposto l’inopportunità della esasperata concezione ‘partitica’ della precedente amministrazione di cui ho accennato all’inizio”.
I rapporti con i sindaci della Valgandino? “Ho sempre pensato che tra i comuni sia assolutamente necessario trovare sinergie per raggiungere obiettivi che da soli è impossibile perseguire. Ho incontrato persone squisite con le quali è stato facile dialogare. Basti pensare all’accordo con il comune di Cazzano S. Andrea per la costruzione della palestra delle scuole medie; alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la predisposizione del P.G.T.; all’impegno per la realizzazione delle piste ciclopedonali; alla volontà condivisa di costruire la nuova caserma, ma soprattutto alla volontà di confrontarci con assiduità”. Le opere pubbliche che hanno lasciato il segno? “Non mi piace vantare elenchi di cose fatte, mi preme che il territorio mostri vitalità in ogni suo ambito. E’ innegabile che Gandino in questi anni ha mostrato una spinta nuova. Sono nate la Casa di Riposo e l’Oratorio, non direttamente riconducibili all’Amministrazione,che restano un patrimonio preziosissimo della gente di Gandino. Possiamo ricordare anche la nuova sede della Biblioteca, la Palestra che insieme a Cazzano finalmente diventerà realtà, la ristrutturazione delle vecchie scuole di Cirano, con un progetto di grande rilievo sociale grazie al Gruppo Ge.Di. Genitori Disabili.
E’ poi c’è la completa ristrutturazione della piattaforma ecologica, oppure la riqualificazione del centro storico completamente rinnovato, a cominciare da Piazza Vittorio Veneto. Per quanto incidono nella vita quotidiana non sono poi meno importanti il rinnovato sentiero dei Ruviali, gli accessi e la messa a norma delle Scuole Elementari, i lavori al Cimitero, il nuovo campo di calcio a Cirano. Tutto solo e soltanto per Gandino e i gandinesi”.
Altri progetti? “Ci sono sul tavolo la Bretella del Farno (un’opera tanto attesa) per la quale il collaudatore chiamato ad effettuare il collaudo in corso d’opera ha ritenuto necessari una serie di carotaggi e analisi dei materiali utilizzati per prevenire sorprese che sarebbero diventate di difficile soluzione ad opera terminata. E poi ancora la nuova Caserma dei Carabinieri la cui realizzazione è prevista nel Piano triennale delle Opere Pubbliche, ma è vincolata ai limiti imposti dalla finanziaria”.
Ogni tanto si sente parlare di turismo per Gandino...
“In questo settore abbiamo puntato con decisione sulle associazioni e sulla Pro Loco e la nostra fiducia si è rivelata ben riposta. Abbiamo realizzato progetti importanti. Serve ora un ulteriore salto di qualità. Vogliamo provarci di concerto con la Comunità Montana, il turismo può essere davvero una risorsa vitale per il rilancio del paese. Il Comune, in località Monte Farno, possiede uno stabile (ex Colonia) che potrebbe diventare strategico per un progetto turistico di rilancio delle nostre montagne”.
Tempo fa l’abbiamo definita un “signore” prestato alla politica. Adesso è tempo di artigli? “Mi lusinga il fatto che molti abbiano sottolineato la mia correttezza, al di là di eventuali divergenze che fanno parte di un qualsiasi normale confronto. Mi dispiace che qualcuno continui a considerare gli attacchi personali (anche il Vostro ultimo numero riportava una lettera del sig. Marco Ongaro che definirei ‘squallida’) una modalità politica. Sono semplicemente indici di maleducazione e come tali devono essere liquidati. Spero che la campagna elettorale possa essere serena e costruttiva; per qualsiasi Comune si tratta di un momento importante in cui possono emergere contenuti di prospettiva”.
Gli elettori prima del voto faranno anche loro il bilancio. E magari è meno lusinghiero del suo. “Se ripenso alle istanze e alle aspettative dei Gandinesi dopo le elezioni del 2002, mi rendo conto che, nonostante gli sforzi profusi, molto si è cercato di fare, ma altrettanto è rimasto da realizzare. Mi impegno anche in questa sede ad affermare che le inadempienze saranno considerate delle priorità per la legislatura futura, se i cittadini mi vorranno accordare la loro fiducia. Vorrei inoltre completare la squadra dei dipendenti comunali che in questi anni sono cresciuti professionalmente e in tempi brevi saranno in grado di assicurare maggiore competenza ed efficienza, vera ricchezza di un’amministrazione. Vorrei anche riuscire a migliorare la comunicazione verso i cittadini e creare i presupposti per lo sviluppo di un confronto più ampio con la popolazione in quanto ciò che ci attende (minori disponibilità economiche, maggiori competenze affidate all’ente locale, l’ obbligo di attuare il Piano di Governo del Territorio) necessita della fattiva partecipazione di tutti”.