La mensa per le elementari? A Gandino è alla scuola materna

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Data pubblicazione: 

31/12/2015
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Un gruppo di alunni alla mensa scolastica

«All’asilo si sta bene e si mangiano cose buone».
Si può tranquillamente rimodulare il celeberrimo ritornello per segnalare l’iniziativa che a Gandino, dal corrente anno scolastico, vede attivo alla scuola materna il servizio mensa anche per la scuola primaria. «Abbiamo puntato – spiega Paolo Tomasini, assessore comunale ai servizi sociali – sulla qualità del servizio e sulla sinergia di risorse, strutture e professionalità presenti in paese. È l’esempio di una concreta collaborazione fra Comune, scuola e scuola materna, consapevoli che l’alimentazione non può essere ridotta a semplice pratica burocratica».
Sino allo scorso anno scolastico gli alunni gandinesi consumavano i pasti (somministrati da una ditta di catering) nei locali messi a disposizione dall’oratorio. La scelta, per un primo anno sperimentale, è stata ora di condurli, dopo le lezioni mattutine, presso la scuola materna, che dista poche centinaia di metri. È una fondazione di diritto privato, presieduta da Antonella Franchina, frequentata da circa 120 bambini.
Qui il pranzo è assicurato dal personale del servizio cucina (una cuoca ed un’aiuto cuoca), che prolungano la propria attività dedicandosi ai più grandicelli dopo aver servito i pasti ai bimbi dell’asilo.

La convenzione
«Abbiamo siglato una dettagliata convenzione - sottolinea Rosaria Picinali, assessore all’Istruzione – in cui si fa espresso riferimento alla tabella Asl, al fatto che la materna deve avvalersi di proprio personale dipendente e che è fatto divieto di utilizzare cibi preparati nei giorni antecedenti il consumo. Nell’erogazione del servizio dovranno essere impiegate derrate alimentari di prima qualità, conformi ai requisiti di legge e nel rispetto delle direttive Cee».
Il cambiamento ha comportato per le famiglie un leggerissimo aumento delle tariffe, su cui interviene un fondo comunale di 18 mila euro, anche per i costi di insegnanti e assistenti, coperti solo in minima parte dai fondi di legge dell’Ufficio Scolastico provinciale. I riscontri sono comunque molto positivi. «Mangiano in mensa – aggiunge Picinali – circa 50 bambini. Abbiamo registrato un aumento di frequenza di circa il 20% e raccolto giudizi positivi dalle famiglie. Qualità e servizio vengono monitorati dalla specifica commissione che unisce genitori e docenti.
Fondamentale è stata la disponibilità delle insegnanti ad accompagnare i ragazzi».

La vigilanza
Il percorso scuola-mensa è stato disegnato di concerto con la vigilanza urbana e assistito grazie all’ausiliare volontario Claudio Canali. È diventato esso stesso un’opportunità didattica. «Abbiamo organizzato – sottolinea il vigile Giuseppe Maida – alcuni interventi in classe dedicati alla sicurezza stradale, con attività pratiche legate a segnaletica e comportamenti di pedoni e ciclisti svolte proprio lungo il tragitto di norma percorso per il pranzo.
Abbiamo puntato anche sui comportamenti in auto all’interno dell’abitacolo, sull’uso delle cinture e dei seggiolini: i bambini spesso sanno essere efficaci nello stimolare comportamenti virtuosi anche da parte dei genitori ». Fra mensa e didattica… l’appetito vien mangiando.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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