La Farina Melgotto ha conquistato il marchio De.Co.

La certificazione Denominazione Comunale va a sei coltivatori bergamaschi per il prodotto ricavato dal Mais Spinato di Gandino

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Data pubblicazione: 

03/01/2012
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Coltivatori e promotori del progetto Melgotto a Gandino

La Farina Melgotto, ricavata dal Mais Spinato di Gandino, da qualche giorno a questa parte si può fregiare del marchio De.Co (Denominazione Comunale), una sorta di carta d'identità di un prodotto, che ne certifica il luogo di origine.
L'uso del marchio
La Commissione De.Co. istituita nel 2008 in seno al Comune di Gandino, infatti, di recente ha deliberato la concessione d'uso del marchio a sei coltivatori gandinesi che in questi anni hanno avviato la coltivazione del Mais Spinato, l'antica varietà al centro del progetto di valorizzazione coordinato dall'Unità di ricerca per la maiscoltura Cra-Mac di Stezzano.
«È un passo importante – afferma Antonio Rottigni, presidente della commissione di cui fanno parte fra gli altri anche il referente scientifico Paolo Valoti e il "custode del seme" Giovanni Savoldelli – perché si tratta di una certificazione che conferma la bontà del lavoro svolto in questi anni». Il progetto gandinese affonda le proprie radici addirittura nei primi anni del Seicento, quando a Gandino furono portati e coltivati i primi semi di mais arrivati in Lombardia.
«La prima parte del lavoro - spiega Valoti - ha sperimentato protocolli di coltivazione e valutazione agronomiche tali da permettere la selezione dei semi più aderenti al concetto di tipicità-unicità della zona di coltivazione. Lo spinato di Gandino ha una resa produttiva di circa 35-40 quintali/ ettaro con punte fino 50 quintali/ ettaro». Il seme doc è stato isolato in località Ca' Parecia, dove vivevano Giacomo e Andrea Savoldelli.
«Al progetto scientifico – spiega Rottigni – si sono uniti aspetti di promozione turistica, didattica e produttiva. Particolarmente rilevante la creazione del De.Co., un marchio che certifica la provenienza di un determinato prodotto da uno specifico territorio, secondo un'idea partita nel 1999 dall'enologo Luigi Veronelli».
A ottobre è stato predisposto e siglato un rigido disciplinare che prevede precise regole per la coltivazione del seme e la macinatura attraverso un piccolo mulino a pietra consortile, attivo dall'autunno scorso a Palazzo Giovanelli. Ad essere regolamentata è anche la commercializzazione dei prodotti primari, come la farina, e di quelli complessi, come il tipico Biscotto Melgotto e la Spinata, pizza fatta con farina di Mais Spinato. Le verifiche dirette sui semi e sui campi di coltivazione hanno dato il via libera per la concessione del marchio a sei coltivatori.
I sei coltivatori
«Potrà fregiarsi del marchio – conclude Rottigni - la farina prodotta da Alessandro Bertasa, Giovanni Savoldelli, Guido Castelli, Ivan Moretti, Andrea Nicoli e Clemente Savoldelli. La diffusione commerciale è ancora limitata agli esercizi gandinesi, ma l'interesse dei consumatori si conferma alto. È il viatico necessario per un'ulteriore crescita».

Autore: 

Giambattista Gherardi

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