La Consulta stranieri vara la staffetta

Gandino: presidente marocchino fino al 2010 poi due anni a guida senegalese Zraiba Abdelaziz: «Lavoreremo per stimolare la partecipazione degli immigrati»

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25/03/2008
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Un presidente, anzi due, per la nuova Consulta. Si sono svolte a Gandino le elezioni per il rinnovo della Consulta degli stranieri, istituita con apposita delibera del Consiglio comunale già nel 2004 e attiva dal 2005, quando si sono tenute le prime elezioni. Il rinnovo si è reso necessario per la scadenza amministrativa (lo scorso maggio è stato rinnovato il Consiglio comunale) e per l'approvazione, a novembre 2007, del nuovo regolamento. L'Amministrazione guidata dal sindaco Gustavo Maccari ha ritenuto che il processo di integrazione nella comunità delle persone straniere (e in particolare extracomunitarie) residenti a Gandino avesse necessità di uno spazio istituzionale in cui questi cittadini possano esprimere, al pari di ogni altro residente, le proprie esigenze o proposte.
La nuova consulta è composta di quattro membri: Maguette Sow e Jean Marie Mendy, entrambi senegalesi, Rguibi Abderrahim e Zraiba Abdelaziz, provenienti dal Marocco.
A Gandino fra gli stranieri residenti vi sono anche cittadini di Albania, Francia, Germania, Polonia, Ucraina, Ungheria, Bosnia, Romania, Svizzera, Repubblica Ceca, Cina, Filippine, India, Taiwan, Costa d'Avorio, Burkina Faso, Egitto, Ghana, Madagascar, Nigeria, Sierra Leone, Cuba, Guatemala, Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador e Venezuela. Si tratta a volte di casi particolari e non strettamente legati a fenomeni di immigrazione, ma sottolineano comunque la complessità delle presenze.
Il consigliere delegato alle Consulte, Luca Bosio, ha coordinato gli aspetti organizzativi e partecipato, insieme al sindaco e al capogruppo di maggioranza Francesco Bergamelli, alla riunione di insediamento della Consulta, dove è stata decisa l'assegnazione della presidenza. L'esito delle elezioni aveva decretato un sostanziale pareggio (un solo voto in più per Jean Marie Mendy rispetto a Zraiba Abdelaziz) fra le due principali etnie presenti a Gandino e all'unanimità è stata stabilita una sorta di staffetta, che intende valorizzare il più possibile la coralità del lavoro che la Consulta intende svolgere.
Il mandato amministrativo durerà quattro anni: per i primi due anni presidente sarà Abdelaziz, mentre dal 2010 al 2012 la presidenza toccherà a Jean Marie Mendy.
«Sono in Italia da circa 18 anni – racconta il neopresidente Abdelaziz Zraiba – e mi trovo molto bene. Insieme a mio fratello Essaid lavoro alla Carrozzeria Nicoli di Gandino, un'azienda altamente specializzata e certificata. La mia famiglia è composta da mia moglie Farih Amal e da Manal, nata nel 2000, Issam, nato nel 2002 e Meriam, nata nel 2005. Ho accettato questo impegno perché è molto importante avere spazi per discutere dei problemi degli immigrati e costruire proposte concrete di integrazione. Penso per esempio alla collaborazione con il Comune, ma anche con le associazioni e i gruppi, che a Gandino sono moltissimi e promotori di numerose attività».
Jean Marie Mendy, da una decina d'anni a Gandino, lavora alle Tessiture Radici, nel reparto di produzione del tessuto non tessuto che ha svariati utilizzi industriali. «In questi anni sono riuscito a integrarmi bene, grazie all'aiuto di amici e colleghi. Sono impegnato anche in attività di volontariato con il Gruppo Missionario. È un modo per allargare sempre più la catena della solidarietà. Fra due anni diventerò presidente, ma da subito abbiamo deciso di collaborare tutti nello stesso modo».
Le elezioni hanno subito offerto uno spunto su cui lavorare: alla consultazione hanno partecipato solo 24 elettori, su 187 aventi diritto. «Un dato molto basso – conferma Zraiba – che conferma indirettamente quanto sia necessario creare una rete di attività che solleciti partecipazione e confronto. Molti di noi devono affrontare quotidianamente problemi essenziali quali il lavoro e la casa e quindi l'attività della Consulta può sembrare una perdita di tempo. Non è così, e lavoreremo per questo, per essere sempre più partecipi alle attività del paese».

Autore: 

Giambattista Gherardi

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