In Italia è venuta un paio di volte: una l’anno scorso, a ritirare il Premio Tenco, l’altra come violinista di Bill Frisell, chitarrista di ventura che, tra jazz post moderno e tradizione country, sceglie di rileggere tutto quanto. Ora Carrie Rodriguez è in tournée con la sua band in Europa, con un passaggio anche in Italia, e per due date nella Bergamasca: domani sera sullago di Endine a Monasterolo del Castello, al Parco La Fonte, e il giorno dopo a Gandino, in piazza Vittorio Veneto (inizio concerti ore 21,30; ingresso libero).
La rassegna «Andar per musica » si mette ancora una volta sulle tracce della musica a stelle e strisce. Carrie Rodriguez è da più parti considerata una delle voci interessanti del nuovo cantautorato americano. Qualcuno l’ha subito paragonata a Norah Jones, altri hanno fatto il nome di Lucinda Williams, e il Club Tenco, che di canzone d’autore se ne intende, l’ha fortemente voluta lo scorso anno come ospite internazionale sul palco dell’Ariston, lo stesso che negli anni ha ospitato personaggi del calibro di Patti Smith, Tom Waits, Nick Cave, Joni Mitchell e tanti altri. Il 2011 per la cantautrice texana è stato un anno mirabile. Ha collaborato con artisti come John Prine e la già citata Williams e ha messo il suo talento di strumentista al servizio dell’attore Jeff Bridges, che ha debuttato in musica sotto l’ala protettrice di T Bone Burnett. Naturalmente la Rodriguez ha continuato anche ad alimentare la sua discografia che conta cinque album, compreso due live.
A Carrie non mancano buone qualità tecniche al violino, al mandolino e alla chitarra tenore, ma soprattutto non fa difetto la vocalità. A dispetto di quel viso dalle linee dolci, la voce è sicura, corposa e la scrittura è solida, a tratti pungente. In questo tour accanto alla ragazza troviamo Eric Platz alla batteria e Luke Jacobs alle chitarre, compreso la pedal steel. Che la giovane Carrie avesse il destino segnato lo dice il fatto che papà David Rodriguez è un apprezzato folksinger con nove dischi all’attivo, e la zia Eva Garza è stata negli anni Cinquanta una delle più popolari cantanti della scena messicana.
Così a casa della ragazza passano negli anni un sacco di artisti, compreso Lyle Lowett, grande amico di famiglia. A soli nove anni Carrie riceve dal padre in regalo un disco di Leonard Cohen e rimane un po’ disorientata; ma qualche anno dopo quelle canzoni sortiscono tutto un altro effetto. Per la Rodriguez la svolta vera arriva nel 2001 quando il fratello dell’attore John Voight, il songwriter Chip Taylor, autore di Wild Thing, canzone che tutti ricordano nella versione di Jimi Hendrix, la sente cantare ad un festival e la chiama al suo fianco.
Per cinque anni e due dischi live, il sodalizio tra i due continua e fa da palestra per la giovane cantante e autrice. L’avventura da solista inizia nel 2006 con l’album Seven Angels On A Bicycle; in squadra ci sono anche Bill Frisell e Greg Leisz, a garantire aperte sofisticazioni. Due anni dopo è la volta di She Ain’t Me, mentre nel 2010 Love & Circumstance rende omaggio ai musicisti di famiglia e a tutti quegli artisti che l’hanno influenzata: da John Hiatt e Ry Cooder dei Little Village, da Hank Williams a Richard Thompson e Townes Van Zandt
La cantautrice Carrie Rodriguez in scena a Monasterolo e Gandino
26-07-2012