In trappola un finto tecnico del gas

In cella per truffe agli anziani: «Mi manda la Regione». E a Parre denunciato falso fisioterapista di Fiorano

Pubblicato da: 

|

Data pubblicazione: 

25/03/2004
|

Letture: 

1609
La valigetta piena di attrezzi per le riparazioni trovata dai carabinieri di Clusone (foto Fronzi)

Ha commesso un solo errore: quello di usare il suo vero nome e cognome consentendo ai carabinieri della compagnia di Clusone di risalire fino a lui. Nonostante questo, negli ultimi tempi è riuscito a sottrarre ad anziani indifesi circa 12 mila euro, con uno stratagemma studiato nei minimi dettagli.
Lui si chiama P. P., 39 anni, residente a Gandino , celibe e disoccupato. Secondo i carabinieri, da tempo fingeva di essere un tecnico del gas mandato dalla Regione per mettere in regola gli impianti domestici, e con questa scusa bussava alle porte di anziani soli, soprattutto in paesi della provincia di Milano come Cernusco sul Naviglio, Desio e Brugherio. Riusciva a convincere i padroni di casa che il loro tubo del gas era da sostituire ed eseguiva il lavoro, pretendendo poi di essere pagato con un assegno dell'importo di 15 euro: una somma esigua, giusto per non destare sospetti. Lui stesso aiutava l'anziano (sceglieva sempre persone in difficoltà) a compilare l'assegno, facendo attenzione a non calcare troppo con la biro: una volta fuori, infatti, provvedeva a modificare l'importo da 15 a 950 euro e si recava prontamente a incassare i soldi in banca.
Per raggiungere il suo scopo si era munito di una valigetta metallica contenente vari attrezzi tra cacciaviti, pinze, pezzi di tubo del gas. Era persino riuscito a produrre un tesserino contraffatto della Regione, del servizio di controllo sulla distribuzione del gas metano, con il quale si presentava alle sue vittime, e anche alcuni fogli di carta intestata riferiti a una fantomatica azienda specializzata. Agli anziani (ma tra i truffati c'è anche un giovane di 28 anni) esibiva pure la sua carta d'identità con il vero nome e cognome, fugando così ogni dubbio. Dopo aver messo a segno una lunga serie di colpi nel Milanese, le segnalazioni sono però giunte anche ai carabinieri di Clusone, che hanno subito pensato a lui. Da tempo, infatti, P. P. era tenuto d'occhio dai militari per precedenti episodi di truffa. Lunedì è stato fermato a bordo della sua Volkswagen Golf, dove è stata trovata la valigetta con gli attrezzi del «mestiere» e il tesserino contraffatto della Regione. I carabinieri hanno poi perquisito anche la sua abitazione, trovando una piccola quantità di cocaina abilmente confezionata con una percentuale bassissima di principio attivo. Era pronta per un altro tipo di truffa? Saranno le indagini a stabilirlo.
P. P. è stato denunciato dai carabinieri per truffa, falsità materiale, sostituzione di persona, usurpazione di titoli e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Ma non è finita. Nonostante la denuncia, martedì P. P. ha comunque tentato di portare a termine un'altra truffa nel Milanese, con lo stesso trucchetto del gas e degli assegni. L'occhio attento della cassiera di una banca milanese, però, ha scoperto la contraffazione e ha chiamato il 113. La polizia ha dunque arrestato P. P. per truffa e alterazione di titolo di credito: si era appena preso gioco di un anziano di 77 anni. Oltre a lui, è stato denunciato anche suo nipote, M. P., di 27 anni, residente a Desio. Secondo i carabinieri di Clusone, era il giovane che indicava allo zio di Gandino a quali porte bussare.
Non si tratta del solo caso di truffa denunciato dai carabinieri della compagnia di Clusone. I militari della stazione di Ponte Nossa, pochi giorni prima, avevano denunciato a piede libero alla Procura W. P., 32 anni, rappresentante di Fiorano, con l'accusa di truffa, esercizio arbitrario della professione medica e falsità in scrittura privata. W. P. è stato sorpreso a Parre a casa di un settantenne con seri problemi alle gambe, mentre fingeva di essere un medico fisioterapista e cercava di vendere all'anziano un elettrostimolatore accompagnato da un ciclo di terapia da 4 mila euro. «Vedrà che dopo starà meglio», avrebbe detto alla sua vittima, chiedendole anche un anticipo di mille euro. Non disponendo del contante, l'anziano è stato accompagnato in banca dal «dottore» che, dopo aver incassato, se n'è andato fissando un secondo appuntamento con il paziente. L'anziano, però, nel frattempo ha raccontato alla cognata di quella strana visita. La donna ha subito capito, e così, all'incontro successivo con il finto medico si sono presentati i carabinieri. Secondo i militari, il truffatore avrebbe anche fatto sottoscrivere all'anziano l'ordine d'acquisto retrodatandolo, in modo da precludere alla sua vittima anche la possibilità del diritto di recesso.

Autore: 

Vittorio Attanà

Autore: 

webmaster
|