Dalla Val Seriana fino al basso Appennino romagnolo, per portare un saluto ad alcune religiose conterranee e offrire loro in dono un quadro di Papa Giovanni XXIII.
Dalla Val Seriana a Predappio, in provincia di Forlì, così come, nel 1927, fecero le suore Orsoline di Gandino partendo per la città natale di Benito Mussolini: il compito era gestire il locale asilo di Santa Rosa. Oggi lì ci sono ancora quattro suore bergamasche (suor Regina Perico, di Botta di Sotto il Monte; suor Giusy Rudelli, di Gandino; suor Maria Teresa Locatelli, di Gorle; e suor Natalia Seghezzi, di Premolo) a gestire la struttura. Proprio suor Natalina, che oggi ha 91 anni, è la memoria storica di questa presenza orobica. «Spesso racconta quegli anni a noi sorelle - spiega suor Regina Perico, 48 anni -. Anni di tensioni, di guerra prima a fianco dei tedeschi, poi divisi in una guerra civile».
Fra i bergamaschi che hanno fatto visita alle religiose, anche Roberto Moioli, di Albino, meccanico di 33 anni, che ha voluto fare un regalo alle suore bergamasche in terra di Romagna. «Ho portato loro un quadro del pittore albinese Renato Nembrini, che riproduce il Beato Papa Giovanni XXIII. Le ho così volute ringraziare della loro ospitalità».
In Romagna con un quadro in dono
13-01-2005