Lo studio geologico del territorio e la variante quattro al Piano regolatore generale (che riguarda in particolare le zone agricole) sono stati i punti che hanno monopolizzato la discussione nell'ultimo Consiglio comunale di Gandino. Il primo punto ha riguardato l'approvazione definitiva dello studio geologico di supporto alla pianificazione comunale. Il tecnico Sergio Ghilardi, della società Gea, ha presentato ai consiglieri e al numeroso pubblico presente i vari aspetti del lavoro svolto, che ha consentito una schedatura del territorio e delle sue zone critiche. Lo studio consentirà di utilizzare dei criteri adeguati anche per i futuri interventi sul patrimonio edilizio rurale, tali da preservare la natura del territorio.
Lo studio è stato approvato a maggioranza (con l'astensione dell'opposizione) dopo la discussione delle osservazioni di alcuni cittadini che chiedevano di approfondire i rilievi su aree di loro proprietà inserite nel grado 4, quello più restrittivo per la salvaguardia delle aree.
Il secondo punto è stato l'approvazione definitiva (sempre a maggioranza) della variante numero quattro al Piano regolatore generale che riguarda, in particolare, la regolamentazione per la valorizzazione delle risorse agro-forestali e del patrimonio edilizio rurale. Sono state censite tutte le costruzioni in ambito montano (sono ben 512): per ciascuna è stata stilata una scheda dettagliata con dati, immagini e possibilità di intervento e collegamento a quanto prescritto dal piano geologico redatto dalla Gea. L'architetto Loretta Gherardi, tecnico incaricato per la variante, ha illustrato nel dettaglio i punti essenziali oggetto di variazione, facendo riferimento alla corposa osservazione elaborata dall'Ufficio tecnico comunale, che ha richiesto un ampliamento significativo del numero dei fabbricati vincolati a destinazione agricola e variato alcune modalità che rendono possibile la variazione della destinazione d'uso dei fabbricati agricoli, che attraverso ristrutturazioni possono diventare di carattere turistico-residenziale.
Il gruppo di minoranza della Lega Nord Padania, per voce del segretario Marco Ongaro, ha contesto alcuni aspetti della variante e lamentato il ritardo con cui si è giunti a concludere l'iter di approvazione. La maggioranza, per voce del sindaco Gustavo Maccari e del capogruppo Filippo Servalli, ha difeso le scelte attuate e sottolineato che scopo del piano è quello di «fornire una garanzia per gli sviluppi futuri».
Fra i punti di maggior interesse (per questo numeroso il pubblico in aula) la riperimetrazione dell'area di Fadei, nella zona di Valpiana, dove sarà possibile realizzare due diversi tracciati di accesso carrabile, uno per la zona alta e uno per quella superiore. Su questo punto maggioranza e opposizione si sono trovate d'accordo nel definire «importante» questa soluzione. La presenza di molte case in questa zona rischiava di portare alla realizzazione di una serie indefinita di strade e percorsi, mentre la normativa vigente ha indirizzato le istanze dei privati che si sono consorziati. Il Consiglio ha per questo approvato all'unanimità le osservazioni presentate per questa zona specifica. La nuova normativa prevede fra l'altro che per tracciare una strada occorre che si consorzino almeno tre proprietari: chi si aggiungesse in un secondo tempo potrebbe comunque richiedere soltanto un prolungamento di tracciato, ma non diramazioni, partecipando ai costi di costruzione.
Gli altri sette punti all'ordine del giorno, non affrontati, sono stati rimandati e saranno discussi nella prossima seduta. In chiusura della seduta è stato approvato all'unanimità l'atto di indirizzo per l'uscita del Comune dalla «Generale Servizi Srl», ultima società rimasta dopo il riassetto provinciale in atto nel settore delle utenze (acqua e gas).
Lo studio è stato approvato a maggioranza (con l'astensione dell'opposizione) dopo la discussione delle osservazioni di alcuni cittadini che chiedevano di approfondire i rilievi su aree di loro proprietà inserite nel grado 4, quello più restrittivo per la salvaguardia delle aree.
Il secondo punto è stato l'approvazione definitiva (sempre a maggioranza) della variante numero quattro al Piano regolatore generale che riguarda, in particolare, la regolamentazione per la valorizzazione delle risorse agro-forestali e del patrimonio edilizio rurale. Sono state censite tutte le costruzioni in ambito montano (sono ben 512): per ciascuna è stata stilata una scheda dettagliata con dati, immagini e possibilità di intervento e collegamento a quanto prescritto dal piano geologico redatto dalla Gea. L'architetto Loretta Gherardi, tecnico incaricato per la variante, ha illustrato nel dettaglio i punti essenziali oggetto di variazione, facendo riferimento alla corposa osservazione elaborata dall'Ufficio tecnico comunale, che ha richiesto un ampliamento significativo del numero dei fabbricati vincolati a destinazione agricola e variato alcune modalità che rendono possibile la variazione della destinazione d'uso dei fabbricati agricoli, che attraverso ristrutturazioni possono diventare di carattere turistico-residenziale.
Il gruppo di minoranza della Lega Nord Padania, per voce del segretario Marco Ongaro, ha contesto alcuni aspetti della variante e lamentato il ritardo con cui si è giunti a concludere l'iter di approvazione. La maggioranza, per voce del sindaco Gustavo Maccari e del capogruppo Filippo Servalli, ha difeso le scelte attuate e sottolineato che scopo del piano è quello di «fornire una garanzia per gli sviluppi futuri».
Fra i punti di maggior interesse (per questo numeroso il pubblico in aula) la riperimetrazione dell'area di Fadei, nella zona di Valpiana, dove sarà possibile realizzare due diversi tracciati di accesso carrabile, uno per la zona alta e uno per quella superiore. Su questo punto maggioranza e opposizione si sono trovate d'accordo nel definire «importante» questa soluzione. La presenza di molte case in questa zona rischiava di portare alla realizzazione di una serie indefinita di strade e percorsi, mentre la normativa vigente ha indirizzato le istanze dei privati che si sono consorziati. Il Consiglio ha per questo approvato all'unanimità le osservazioni presentate per questa zona specifica. La nuova normativa prevede fra l'altro che per tracciare una strada occorre che si consorzino almeno tre proprietari: chi si aggiungesse in un secondo tempo potrebbe comunque richiedere soltanto un prolungamento di tracciato, ma non diramazioni, partecipando ai costi di costruzione.
Gli altri sette punti all'ordine del giorno, non affrontati, sono stati rimandati e saranno discussi nella prossima seduta. In chiusura della seduta è stato approvato all'unanimità l'atto di indirizzo per l'uscita del Comune dalla «Generale Servizi Srl», ultima società rimasta dopo il riassetto provinciale in atto nel settore delle utenze (acqua e gas).
Data di inserimento:
08-02-2007