Il vento aiuta il fuoco, nuovo rogo sul monte Corno

In azione anche due aerei per far fronte all'incendio appiccato dai piromani domenica. Brucia anche il bosco sopra Tagliuno

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10/02/2004
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Un elicottero in azione ieri mattina sopra il monte Corno per spegnere l'incendio appiccato dai piromani (foto Fronzi)

È stato definitivamente spento ieri verso le 15 l'incendio divampato domenica pomeriggio nella zona del monte Corno, in territorio di Gandino , e che ha mobilitato decine di uomini tra volontari, vigili del fuoco e guardie forestali, oltre a diversi mezzi, tra cui tre velicoli del servizio antincendio della Regione. Il fuoco sembrava ormai sotto controllo, ma durante la notte tra domenica e ieri, alimentato dal forte vento che era stato determinante anche nella giornata precedente, ha ripreso vigore e ha continuato la sua opera devastatrice verso la zona denominata Croce del Corno e di Valpiana. Alle prime luci dell'alba si sono nuovamente concentrati sul posto gli uomini del Corpo forestale di Vertova e Curno, con 6 agenti e 5 volontari della squadra di Gandino che hanno seguito gli interventi effettuati dagli elicotteri.
Data la natura del terreno, fortemente impervio e accidentato, ieri l'opera di spegnimento si è basata essenzialmente sugli interventi dall'alto. Oltre a un elicottero della Regione, che ha operato per breve tempo, in zona sono entrati in azione un Canadair del Coau (Centro operativo aereo unificato) della Forestale, capace di scaricare 4.500 litri d'acqua ogni lancio, e un Ericcson della Protezione civile con una capacità di 9.000 litri. Per le grosse dimensioni i due velivoli non hanno potuto rifornirsi alle vasche presenti sul territorio, ma direttamente nel lago di Endine. Il Canadair ha operato fin verso mezzogiorno, mentre l'Ericcson è rimasto sul posto fino al completo spegnimento dell'incendio verso le 15 di ieri. Il fuoco ha percorso circa 3 ettari di bosco ceduo degradato e di incolto che, aggiunti ai 6 di domenica portano a 9 ettari la superficie complessivamente bruciata.
L'episodio di Gandino, che fa seguito a quello che ha colpito la stessa zona due anni fa e ad altri incendi di natura dolosa registrati in precedenza, riporta ancora una volta d'attualità la piaga dei piromani che da anni imperversano in Valgandino e in altre zone della Valle Seriana, malgrado la sorveglianza e la prevenzione messe in atto dagli «Osservatori verde orobico» che vigilano dall'alto con i Piper, dal servizio di prevenzione della Forestale e delle pattuglie del Servizio antincendio boschivo delle Comunità montane di valle, dalle pecore e dagli asini «spazzini».
Per quanto il numero degli incendi boschivi e la quantità di superficie percorsa dal fuoco si siano sensibilmente ridotti negli ultimi anni (19 nel 2003 con 29 ettari di bosco) rimangono alcune aree dove il fuoco fa la sua comparsa quasi ogni anno: tra queste l'area del Ponte del Costone e quella della Valgandino con le zone del monte Farno e del monte Corno, in particolare. Emergenze che richiedono grossi dispendi di energie in termini di uomini e mezzi e che gravano sulle comunità valligiane, costrette a destinare ingenti risorse economiche altrimenti impiegate in opere di pubblica utilità.
Incendio anche nei boschi sopra Tagliuno di Castelli Calepio ieri alle 18, in via Madonna delle Vigne. Il rogo, del fronte di circa 50 metri, si è sviluppato all'interno di un terreno privato: non è escluso che si tratti di un episodio doloso. Sono intervenuti i vigili del fuoco di Bergamo, la polizia locale e la protezione civile di Castelli Calepio e la Forestale di Sarnico.

Autore: 

Franco Irranca, Carla Malzanni

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