Il giardiniere-climber scala la parete e diventa tricolore

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07/12/2006
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Nato nel 1970, residente a Ponteranica, di professione giardiniere. Sono i normali dati anagrafici di Mauro Rizzi, un atletico trentaseienne che ha portato in Bergamasca il titolo italiano di uno sport sicuramente originale e per questo sconosciuto a molti. Si tratta del «dry tooling», l'arrampicata sportiva indoor che utilizza le piccozze e i ramponi normalmente necessari su pareti invernali ghiacciate. Le gare si effettuano in strutture artificiali particolarmente complesse e articolate, quale ad esempio il maestoso «Pareti sport centre» di Parma (il più grande d'Italia), che ha ospitato nei giorni scorsi la prova finale tricolore di questa specialità.
Sugli strapiombi di questo nuovo centro sono stati ricreate (utilizzando appigli e appoggi in resina) le difficoltà che si possono trovare sulle più difficili cascate ghiacciate delle Alpi. Questo nuovo sport nasce come naturale evoluzione dell'arrampicata su ghiaccio, L'esigenza di mantenere un alto livello di performance ha fatto nascere un circuito di gare nazionali, che raggiunge un numero sempre più ampio di appassionati. Il successo di Rizzi è certamente dovuto alla grinta e alla resistenza che ha saputo mettere in campo, non dimenticando una preparazione atletica molto intensa che gli consente di vantare un fisico con una percentuale di grasso corporeo vicina a zero. Ha vinto la concorrenza di numerosi concorrenti provenienti da ogni regione d'Italia. La coppa Italia di «dry tooling» era articolata in tre prove (Marghera, Forlì e appunto Parma) e Rizzi ha fatto l'en plein, conquistando tre vittorie consecutive. Rizzi si arrampica con i colori del Koren-Cai Valgandino, gruppo che in questi anni si è distinto in attività innovative, non ultima l'organizzazione della coppa Italia di arrampicata boulder sulla struttura urbana del parcheggio XXV Aprile di Gandino.
I climber del Koren hanno allestito, sempre a Gandino, due pareti artificiali in oratorio e attrezzato numerose vie lungo la falesia di Fontanei, nella zona di Valpiana e della Malga Lunga. Lo scorso ottobre hanno celebrato i 60 anni di fondazione del Cai locale con una spettacolare ascesa sul campanile della basilica di Gandino, utilizzando con Marco Servalli anche la tecnica e le attrezzature del «dry tooling». In questo caso si è trattato di un piccolo primato, in quanto non si ha notizia di altre scalate urbane realizzate con la tecnica del «dry tooling». Alcuni esponenti del Gruppo Koren (principalmente Dario Nani e Davide Rottigni) hanno aperto una nuova via lo scorso agosto sull'inviolata parete di Fontana Mora, in Val Sedornia, sopra Gromo. Rizzi ha coronato con il suo successo una prestazione complessivamente onorevole da parte di tutta la squadra Koren: Dario Nani è giunto 12°, Marco Servalli 13° e Giuliano Bertasa alla prima esperienza agonistica, 17°.

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