I volontari alzano bandiera bianca

Gandino, alla casa di riposo sciolto il gruppo«Omnia vitae». Progetti per più di 100 mila euro

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Data pubblicazione: 

20/08/2013
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Il giardino attrezzato della casa di riposo, uno dei progetti di Omnia vitae

«È stato un impegno appassionante, che ci ha confermato la vicinanza di tante persone. Molti continueranno a titolo personale, ma l’esperienza associativa è definitivamente conclusa».
C’è serena amarezza fra i volontari della Omnia Vitae onlus che hanno sciolto a fine giugno l’associazione, costituita il 9 marzo 2007, per coordinare le attività di volontariato legate agli anziani della «Fondazione Cecilia Caccia Del Negro», casa di riposo di Gandino.
«Innanzitutto ci preme ringraziare – sottolinea la presidente Paola Bombardieri – chi ci ha sostenuto nei progetti. Grazie all’iniziale intuizione del compianto Giuseppe Mosconi, abbiamo realizzato dei veri e propri "sogni", come il giardino esterno attrezzato, l’acquisto del pulmino con sollevatore, le cure con la "bambola terapia", ausili per migliorare il livello qualitativo di assistenza e ricreazione degli ospiti. Abbiamo raccolto oltre 100.000 euro e tutti sono stati spesi a favore degli ospiti». Omnia Vitae ha destinato all’acquisto di materiali sanitari anche il fondo cassa residuo al momento dello scioglimento, per poco più di 10.000 euro.
La bandiera bianca segnala però un malessere rispetto ai rapporti con la Fondazione. «Riteniamo – aggiunge Bombardieri – che la mancanza di una figura di coordinamento all’interno della casa di riposo, venuta meno negli ultimi due anni, abbia creato problemi nei rapporti con la direzione sanitaria e più in generale con l’ente. L’entusiasmo e il gratuito impegno che i volontari (in gran parte donne) hanno riversato in tanti progetti, non è stato assecondato e valorizzato, ma spesso ostacolato. È il caso del pulmino, che avremmo voluto utilizzare anche per i trasferimenti per esami diagnostici e visite, oppure la bambola terapia o la pet therapy, che avrebbero meritato maggior supporto. Abbiamo avuto l’impressione, speriamo sbagliata, che si sia mirato più ai fondi che riuscivamo a rendere disponibili piuttosto che al coinvolgimento fattivo di un gruppo rappresentativo di tutti i gandinesi».
Resta un’esperienza comunque positiva, che per molti continuerà. «La vicinanza con gli anziani richiede impegno – confermano all’unisono le componenti del direttivo –, ma si viene ripagati con gli interessi a livello umano ed emotivo. Regole e procedure a volte tolgono slancio alla generosità, ma il fattore umano resta centrale». Il presidente della Fondazione, Giancarlo Nodari, ha espresso rincrescimento per la decisione presa dai volontari e inviato una lettera formale alla presidente Bombardieri, ricordando a nome del direttivo «la preziosissima opera di volontariato» e auspicando che «l’importante attività dei volontari continui ad essere svolta».
Paola Bombardieri ha anche rassegnato le dimissioni dal consiglio della Fondazione. Al suo posto è stato nominato, dalle associazioni, Daniele Capponi.

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GIAMBATTISTA GHERARDI

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