I segreti dei colori nell'ultima tintoria

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Data pubblicazione: 

03/05/2007
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Oggi, a circa 150 anni dalla tintura delle camicie scarlatte garibaldine, è rimasta attiva a Gandino una sola tintoria - la Lafitex - di proprietà da tre generazioni della famiglia Presti. «Già nel XX secolo – spiega Marco Presti – la tecnologia aveva via via soppiantato i procedimenti artigianali. Ai tempi delle divise garibaldine si tingeva lo scarlatto con l'estratto di cocciniglia, ma altri colori si ricavavano sempre da sostanze naturali: il giallo dal mallo delle noci, il nero dal sommacco, un arbusto che cresce nelle vallate di Gandino».
La Lafitex sviluppa la propria attività nella tintura di fibre grezze di prodotti tessili finiti e anche di matasse. Attualmente conta 16 dipendenti e può tingere fino a 15.000 chilogrammi al giorno di materiale. L'attività fu avviata da Pietro Presti nel primo dopoguerra e continuata ancor oggi dai figli Carlo e Vittorio e dai nipoti Corrado e Marco.
Nonno Pietro, originario di Endine, aveva frequentato le «Scuole domenicali per operai del Regio Istituto di Bergamo», diplomandosi nel 1928. Si trasferì in Valgandino negli Anni '30, lavorando all'inizio alla ditta Torri. Poi avviò la propria attività in pieno centro storico. Dal '66 la ditta ha sede in un'area artigianale verso Cazzano Sant'Andrea.
Il mercato e le nuove tecnologie hanno cambiato le strategie produttive e affinato i metodi di lavoro, ma quello della creazione dei colori è ancora un mondo affascinante.

Autore: 

G. B. G

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