Lo spunto per questo articolo me l’ha dato una locandina appesa negli spazi riservati sui muri del paese con la quale la Parrocchia di Gandino “Santa Maria Assunta” invita le imprese edili a presentare la loro migliore offerta per la ristrutturazione totale dell’Oratorio di Gandino. Alla richiesta hanno presentato la loro offerta circa 25 imprese per la maggior parte della Valle Gandino. L’importo dei lavori è considerevole si parla complessivamente di circa 4 milioni di euro tra impresa edile, idraulico, elettricista, pavimenti ecc. importo sul quale viene effettuato uno sconto. La procedura attuata dalla Parrocchia di Gandino è simile a quella che qualsiasi ente appaltante pubblico (Comune- Provincia-Regione-Stato) per legge (Merloni bis) deve applicare al fine di dare regolarità ad un’asta pubblica. Quanto formalizzato dalla Parrocchia di Gandino era stato in modo analogo fatto dalla Parrocchia di Peja per il nuovo oratorio e della Parrocchia di Casnigo per il nuovo campo sportivo. Ora dato che sono un Leffese che guarda spesso sui muri non ho mai visto una simile iniziativa sia mai stata presa dalla Parrocchia di Leffe. E sì che la stessa Parrocchia di Leffe opere ne ha fatte ultimamente ed anche di un certo peso; in ordine di luogo si può citare l’Oratorio, la Casa del Curato, il grande magazzino interrato, il campo sportivo, la ristrutturazione globale dello stesso Oratorio. Altri interventi hanno riguardato un risanamento generale del campanile, un nuovo locale caldaia, la casa del parroco e probabilmente altri che non ricordo. La cosa strana è che tutti (salvo la casa del parroco) sono stati eseguiti sempre dalla stessa impresa e dallo stesso progettista. Per carità, la Parrocchia di Leffe ed i fabbricieri non hanno nessun obbligo di Legge da rispettare nella scelta dell’Impresa a cui appaltare i lavori, non sono soggetti a nessuna forma di pubblicità per comunicare le modalità dei lavori e per i criteri di assegnazione in pratica possono fare come un semplice cittadino che sceglie per costruire la sua casa l’impresa che più le aggrada. Ma mi sorge un dubbio: un semplice cittadino usa sempre i suoi di soldi per costruire la casa e comunque di solito fa fare un preventivo come minimo a due o tre imprese. Il denaro che la Parrocchia di Leffe possiede (per sua fortuna) e che utilizza per opere anche utili (come ho già detto) mi sembra che sia la raccolta di quanto la Comunità Leffese versa in più e vari modi a servizio della Chiesa. E allora diventa denaro pubblico che forse dovrebbe essere guardato con più attenzione. L’impresa che fa i lavori, non c’entra nulla, fa solo il suo interesse ma allora cosa diranno tutte le altre imprese edili di Leffe (sono 12) che vuoi per un funerale, vuoi per un battesimo, vuoi per l’elemosina domenicale, versano anche loro il contributo a favore della Parrocchia? Certo che le ho sentite, ed a questo riguardo è meglio che non scriva nulla; mi appello al V emendamento. Sicuramente anche l’impresa che lavora abitualmente per la Parrocchia praticherà degli sconti (si spera) sull’importo a base di appalto ma come si può dire che lo sconto che ha fatto sarebbe la migliore offerta se non la si paragona a nessun altra impresa! Quando le cifre diventano alte più alto diventa lo sconto, maggiore il risparmio per chi appalta; la Parrocchia di Gandino ce lo sta dimostrando, con eleganza ma soprattutto trasparenza negli atti.
I parrocchiani di Gandino battono quelli di Leffe
19-05-2004