I mille usi del mais, successo dalla birra alle bambole

Valgandino: pienone per la rassegna sul prodotto tipicoIl weekend prossimo si replica, sempre con BergamoScienza

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15/10/2013
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Da sinistra, Roberto Caleca e la birra Scarlatta; tutti in azione in piazza per la scartocciatura
E in piazza colori e danze andine con la Casa dei boliviani

Due giorni intensi all’insegna del mais spinato, con l’imbarazzo della scelta, fra una miriade di proposte interessanti e soprattutto gustose.
Ha ottenuto unanimi consensi il primo weekend de «I giorni del melgotto», proposto a Gandino in occasione del raccolto dell’antica varietà di mais, arrivata in paese nel 1632 e rivalutata grazie a un articolato progetto avviato nel 2008. Sabato l’inaugurazione del «Giardino del mais». Il piccolo parco già esistente è diventato un’oasi con grandi cartelloni bilingue (italiano e inglese), che raccontano storia ed evoluzione di un seme che oggi è addirittura conservato fra i ghiacci delle Isole Svalbard, in Norvegia, dove ha sede la Banca mondiale del seme. A dominare la scena, c’è la riproduzione (a grandezza naturale, oltre due metri di altezza) di uno dei diciassette monoliti presenti in Messico, appartenuti alla civiltà precolombiana degli Olmechi.
Quest’anno le giornate dedicate al mais spinato sono inserite nel programma di Bergamo- Scienza e per questo il taglio del nastro è stato affidato al docente messicano Juan Manuel Martinez Valdez. Nel corso della settimana terrà a Gandino un corso di agricoltura biointensiva insieme all’esperto boliviano Maurizio Bagatin. Alla cerimonia inaugurale erano presenti il vicesindaco Maurizio Masinari, il presidente della «Comunità del mais di Gandino», Filippo Servalli, il presidente della Pro loco Lorenzo Aresi e il delegato comunale al turismo Antonio Rottigni. «Il mais spinato di Gandino – ha detto Rottigni – è oggi sulla bocca di tutti. Sulla bocca, innanzitutto, di chi vuole gustare le tipicità del territorio, nuovo e decisivo biglietto da visita per le nostre grandi ricchezze storiche e culturali.
È sulla bocca di chi ne parla e ne scrive, di grandi chef ed esperti consumatori, di chi ne approfondisce valenza scientifica e potenziale commerciale. È a volte sulla bocca di chi critica per puro spirito di parte. Questo, se possibile, è ciò che ancor più ci motiva».

Balli e sapori boliviani
La festa si è poi trasferita sulla piazza del municipio, trasformata nel cortile di una cascina. La scortecciatura delle pannocchie ha spostato indietro le lancette del tempo grazie alla colonna sonora delle musiche e dei balli del gruppo Bolivia, con la regia della Casa dei boliviani di Bergamo. Presi d’assalto i banchi di assaggio con specialità tipiche gandinesi e andine, e la mostra con foto storiche preparata dai volontari della Pro loco e del Gruppo filatelico Valgandino.
Per l’occasione è stato emesso un annullo straordinario delle Poste. Replica domenica mattina, quando in piazza Vittorio Veneto lo staff del Caffè Centrale e il Baraonda di Cirano hanno preparato un aperitivo a «tutto mais». Una grande torta (con gelato al melgotto creato dal laboratorio Gelateria Franca di Albino) ha ricordato il «compleanno della Spinata», la specialità simile a una pizza. A meritare però i riflettori principali della due giorni è stata la «Scarlatta», la «birra dei due mondi» preparata da Roberto Caleca con mais spinato di Gandino e foglie di mate sudamericano.
«È un progetto ormai definito – spiega il titolare del Caffè Centrale – che porterà alla commercializzazione del prodotto la prossima primavera ». Nel pomeriggio un altro abbinamento inedito, quello fra le caldarroste e i «mais da scoppio», i popcorn. Nei prossimi giorni il mais spinato di Gandino vivrà nuovi appuntamenti di carattere scientifico. Oltre al corso di agricoltura biointensiva (info in biblioteca, allo 035.746144), sabato verrà siglato, nel Salone della Valle, un accordo di network internazionale fra l’Unità di maiscoltura di Bergamo, rappresentata dallo studioso Paolo Valoti, e le realtà del Messico e della Bolivia.
Domenica, nell’auditorium di piazza della Libertà a Bergamo il convegno «Nutriamoci di scienza» e il laboratorio didattico per la costruzione di bambole con foglie e scarti di mais.
A guidarlo sarà Ivan Moretti di Cazzano, creatore di «Tutolino », la mascotte dello spinato di Gandino.

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