Gruppo antichi mais: Il presidente è un trevigiano

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24/03/2014
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I delegati del Network degli Antichi Mais. Ballan è il quarto da destra

È il trevigiano Renato Ballan il primo presidente del Network degli antichi mais, che a Venezia ha tenuto il primo incontro operativo in vista di Expo 2015.
La coincidente promozione sviluppata nell’ambito della tre giorni di alta cucina «Gusto in scena» tenutasi in Laguna, ha messo attorno a un tavolo i rappresentanti delle varie realtà che a ottobre 2013 a Gandino hanno siglato il Protocollo d’intesa, nel comune intento di valorizzare le antiche varietà maidicole del nord Italia.
Ballan (in rappresentanza del Mais Biancoperla di Treviso) è stato eletto all’unanimità e al suo fianco avrà, nel ruolo di segretario, Filippo Servalli, presidente della Comunità del Mais Spinato di Gandino. Del Network fanno parte anche i comitati di tutela del Mais Marano (Vicenza), Scagliolo (Carenno, Lecco), Pignoletto (Piemonte), Rostrato di Rovetta e Sponcio (Belluno). «In vista di Expo 2015 – sottolinea Servalli – si prevede di elavaborare un progetto di promozione turistica integrata dei sette luoghi di coltivazione, unito al lancio di un nuovo prodotto unitario. Si tratta di una Galletta integrale che unirà la granella di tutte le varietà, sullo stile della Spinetta già commercializzata a Gandino con ottimi risultati ».
Avviata nel concreto anche la collaborazione tecnica con l’Unità di Maiscoltura Cra Mac di Bergamo, attraverso la stesura di un documento in più punti che evidenzia le criticità maggiori e comuni nella rivalutazione delle coltivazioni. «Lavoreremo anche sulle biodiversità – aggiunge Servalli – coltivando nei sette luoghi del mais antico anche le venti varietà antiche selezionate dal Cra Mac. Un progetto che in vista dell’Esposizione universale di Milano si lega a doppio filo al protocollo Mais Expo Bergamo (Meb) 2015. L’adesione della Fondazione Mia renderà disponibili i terreni del Monastero di Astino, dove ciascuna varietà del Network disporrà di circa 2.000 metri quadrati per ciascuna varietà». Il progetto, che coinvolgerà anche l’Orto Botanico Lorenzo Rota, troverà compimento nel 2015, quando a disposizione delle sette varietà del Protocollo si uniranno (per complessivi 40 mila metri coltivi) anche altre varietà mondiali.
E stasera, alle 20.30, nella biblioteca Brignone di Gandino, si tiene l’assemblea plenaria della Comunità del Mais Spinato di Gandino.

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