«Questo territorio è stato un teatro importante per la Resistenza»: così Giacinto Brighenti, vicepresidente dell'Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) provinciale di Bergamo, ha introdotto la serata che si è svolta a Gandino in occasione del 67° anniversario della cattura e fucilazione di Giorgio Paglia e compagni alla Malga Lunga, sui monti della Valgandino. «Non si può dimenticare ciò che è stato» ha sottolineato il sindaco Gustavo Maccari. «Bisogna fare della Resistenza non solo memoria – ha proseguito Grazia Milesi, autrice di "Immagini e racconti della 53ª Brigata Garibaldi" –, ma anche un pensiero, identificandosi nei valori da essa portati avanti, quali libertà, democrazia e uguaglianza». «Ho vissuto in una famiglia dove l'orgoglio della Resistenza era di casa» ha spiegato Marco Berta, figlio del partigiano Giovanni Leo e autore dello scritto «Per non dimenticare», trascrizione del diario del padre giunto alla 5ª edizione, i cui ricavi andranno alla raccolta fondi per la ristrutturazione della Malga Lunga. «Vorrei fare in modo che quest'esperienza andasse avanti: è importante tramandare i valori della Resistenza» ha concluso. Presente anche Marco Ravasio, 2° premio alla borsa di studio «Brighenti» con la tesi di laurea su Giorgio Paglia, che ha illustrato brevemente la vita di questo partigiano.
Giorgio Paglia, 67 anni fa. Quello sparo non si scorda
04-12-2011