Ghisalbese-Gandinese è trippa per Gatti

Il tecnico dei biancorossi oggi vivrà il derby dopo il salto di panchina: «Due ambienti genuini»

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01/11/2006
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È mercoledì, ma è come se fosse domenica. L'Eccellenza vive la sua 10ª giornata, una boa importante attorno alla quale virare stilando i bilanci della prima fase e stringendo fra le mani le prime certezze.
Nel girone B non si giocano derby bergamaschi, ma i motivi di interesse non mancano di sicuro, soprattutto pensando alla insidiosa trasferta che attende il Ponte S. Pietro (13 punti) sul campo del Cantù, secondo a quota 20. Sono attese conferme anche da Osio, dove una Voluntas in netta ascesa (15) proverà a prendere ulteriore slancio sfruttando il turno casalingo con la Cinisellese (11). Abbondano i temi anche nel girone C, dove le sfide tutte orobiche sono invece due: la prima propone il confronto fra il buono stato di salute dell'Ardens Cene (15) e le ferite aperte nel San Paolo (11) dalle ultime brucianti sconfitte; mentre a Ghisalba va in scena un remake del derby che chiuse lo scorso campionato, con la Gandinese (11) di nuovo ospite dei cugini biancorossi (18).
Anche quel giorno (30 aprile) Giorgio Gatti - l'attuale allenatore della Ghisalbese - sedeva in panchina, però dalla parte opposta. «La mia esperienza di tecnico della Gandinese si concluse con quella sconfitta per 0-3, ma l'esito era l'ultima delle nostre preoccupazioni: noi eravamo salvi, i nostri avversari avevano molte più motivazioni perché dovevano evitare i playout. Quel risultato non intacca minimamente il valore di due anni molto importanti nella mia carriera». Il valore di quella esperienza sta tutta in una semplice riflessione: «A Gandino ho frequentato persone che vorrei abbondassero sia nel calcio che nella vita quotidiana. Il presidente Bosio è un appassionato come pochi, il direttore sportivo Radici ha serietà e correttezza: e tutto l'ambiente è coerente con i suoi obiettivi».
Qualche giorno dopo quella partita la Ghisalbese annunciò che proprio Gatti sarebbe stato il suo nuovo allenatore: «Mi ha convinto l'amicizia con Franco Morelli, che conoscevo dai tempi dell'Alzano, e la vicinanza a casa. Anche qui lo stile è di quelli genuini: la squadra è stata ringiovanita, c'è ampio spazio per i giovani usciti dal settore giovanile e attorno si avverte un calore che aiuta a lavorare bene e cogliere determinati risultati». Infatti, domenica dopo domenica, i biancorossi sono saliti sino al terzo posto: «È un buon periodo, ma le stagioni sono fatte di periodi a volte positivi a volte meno. Credo che solo alla fine dell'andata sarà possibile fare consuntivi più approfonditi: di sicuro, fra coppe e turni infrasettimanali si fa fatica ad allenarsi con regolarità e sostanza, meno male dunque che dopo questa giornata riprenderemo i nostri cicli di lavoro settimanale».
Intanto la Trevigliese (19) è attesa dall'arduo esame di Chiari, dove i nerazzurri di casa (17) tasteranno il polso a una squadra un tempo travolgente e ora colta in brusca frenata (un punto nelle ultime tre partite): non è escluso che, fra i pali della porta biancoceleste, debutti il portiere Andrea Monguzzi, classe 1982, che lo scorso anno militava nel Sant'Angelo e che da ieri è divenuto un tesserato del sodalizio bassaiolo.

Autore: 

Gigi Di Cio

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