Istituita dal Consiglio comunale, è presieduta dal marocchino Tahir Mohamad È composta da sei extracomunitari, portavoce di esigenze e proposte degli stranieri
Quasi trecento migranti in paese
A Gandino gli stranieri residenti sono poco meno di trecento, e le etnie più rappresentate sono quella marocchina, la senegalese e l'albanese, che messe insieme raggiungono i due terzi del totale. Ci sono anche cittadini provenienti da Francia, Germania, Polonia, Ucraina, Ungheria, Bosnia, Romania, Svizzera, Repubblica Ceca, Cina, Filippine, India, Taiwan, Costa d'Avorio, Burkina Faso, Egitto, Ghana, Madagascar, Nigeria, Sierra Leone, Cuba, Guatemala, Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador e Venezuela. Si tratta a volte di casi isolati che poco incidono sulla statistica, ma alcuni dati numerici sono indicativi di situazioni sociali reali. Basti pensare per esempio al fenomeno delle badanti, che monopolizzano i dati relativi ai cittadini dell'Est europeo. Dopo le elezioni comunali dello scorso maggio, la delega consiliare per le Consulte è stata affidata a Luca Bosio. Il fatto che in un unico ambito finiscano per trovarsi le istanze relative alle due popolose frazioni di Cirano e Barzizza e quelle «mondiali» legate ai cittadini stranieri è naturalmente casuale (le frazioni hanno pure Consulte regolarmente elette), ma segnala come l'integrazione possa svilupparsi anche a livello amministrativo attorno a scelte che richiedono semplicemente dialogo e collaborazione. L'avvio dell'attività della Consulta è stato seguito in questi anni da Rosaria Picinali (già assessore comunale) e da Francesco Bergamelli, attuale capogruppo di maggioranza in Consiglio comunale. Le iniziative si sono sviluppate attorno ai temi dell'integrazione e della partecipazione. Nel 2006 è stata organizzata una conferenza che ha espresso una prima apertura al dialogo, denominata Pace, terrorismo e solidarietà: parliamone insieme! cui parteciparono Abdarrazak Merighe (del Centro culturale islamico di Bologna) e don Camillo Brescianini, parroco di Cene fortemente impegnato nelle attività in favore degli extracomunitari. E a luglio 2006 una proposta di carattere culturale lasciava intendere già nel nome i propri intenti: Nel mondo, fuori dal Comune visto che il teatro della serata era proprio la piazza del municipio. Protagonista il gruppo Sunugal, proveniente dal Senegal, che ha proposto canti, musiche e danze caratteristici del continente africano, molto applauditi dal pubblico presente, che ha anche avuto modo di assaggiare gustose specialità esotiche. Il trait d'union gastronomico si è mostrato importante anche in un'altra iniziativa, avviata in collaborazione con la Caritas Valgandino. All'Oratorio di Peia si è tenuta infatti la Cena internazionale, che ha affiancato ai tavoli e ai fornelli bergamaschi e immigrati. Una serata ricca di significati, resa possibile dall'impegno di molti volontari delle parrocchie (in prima fila i vari Gruppi missionari) e dalla disponibilità di numerosi immigrati. In tavola sono arrivati il cous-cous marocchino e un assaggio di tajin, un piatto nordafricano a base di carne e prugne, ma anche pastasciutta e insalata degli orti della Valgandino. Le dettagliate spiegazioni degli ospiti marocchini su ricette e preparazioni, hanno creato un clima cordiale, dimostrazione di come l'integrazione possa nascere spontanea e sincera. A favorire il tutto il gran finale della cena, con un buffet di dolci sicuramente «mondiale»: torte al cioccolato, crostate, ma anche specialità marocchine, il «the del deserto» e dolci della tradizione albanese. Non sono mancate ovviamente danze tipiche e festose.
I rappresentanti verso nuove elezioni
Ora la Consulta guarda al futuro e ha bisogno di un deciso rilancio, per fare in modo che il percorso sviluppato sino ad oggi non vada disperso. Nei prossimi mesi saranno indette nuove riunioni informative e le elezioni dei nuovi rappresentanti nel Consiglio. «Per tutti noi – spiega il presidente Tahir – la partecipazione alle attività della Consulta è un passo difficile ma importante. Siamo spesso impegnati a risolvere i problemi del quotidiano: il lavoro, la casa, il cibo. Sono necessità primarie, ma proprio il ritrovarsi per “costruire integrazione” è occasione vitale per avere orizzonti di speranza». L'Ufficio Servizi alla Persona del Comune di Gandino è a disposizione per eventuali informazioni (tel. 035-745567 interno 4).