Gandino ricorda le vittime delle foibe

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Il blocco marmoreo presso Basovizza, foiba riconosciuta Monumento Nazionale.

Il Comune di Gandino ha pubblicato il manifesto relativo alla Giornata del Ricordo per le le vittime delle foibe. Riteniamo utile riportane il contenuto perchè più comodamente lo si possa leggere....

La legge n.92 del 30 marzo 2004 ha istituito la "Giornata del ricordo" in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e sancito la concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati.
Il termine foiba viene dal latino "fovea" e significa fossa, abisso. Fino ad una sessantina di anni fa il termine si trovava solo nei testi di geologia per definire un fenomeno carsico tipico della Venezia Giulia. La storia del Novecento di quei luoghi è stata caratterizzata da prolungati periodi di tensione, culminati in vari episodi di violenze e sopraffazioni le cui conseguenze si fecero sentire per molti anni.
Nel settembreottobre 1943 e, più tardi, nella primavera del 1945, con la presa di potere da parte del Movimento Popolare di Liberazione jugoslavo di Tito, diverse migliaia di Italiani furono arrestati e deportati. Molti di loro non fecero più ritorno a casa, né si seppe più nulla della loro sorte. Una parte delle persone arrestate venne gettata nelle foibe, cavità naturali, dove le loro salme non avrebbero dovuto essere più ritrovate.
Le foibe divennero perciò la tomba di tantissimi sventurati, anche vittime dell.odio, delle passioni dell.epoca e degli avvenimenti storici e politici che travolsero la regione. Rappresentano anche il simbolo di una tragedia spaventosa che colpì la popolazione della Giulia e della Dalmazia, quando alcune migliaia di persone vennero uccise dai partigiani di Tito ed i loro corpi furono gettati non solo in queste cavità carsiche, ma anche in fosse comuni, nei pozzi minerari, in fondo all.Adriatico, in modo da occultarne le salme, che in seguito poterono essere recuperate solo in parte.
Il termine "foibe" divenne nel tempo rappresentativo della fine di tutte le migliaia di persone scomparse; indipendentemente dal luogo fisico preciso della loro morte. E. nostro preciso dovere, senza fare distinzioni di fede politica, ricordare anche questi caduti che hanno dovuto sacrificare la loro vita probabilmente per il solo fatto di essere Italiani.

Gandino, febbraio 2004
Il Sindaco Gustavo Maccari

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