Gandino, minuscola Betlemme

Cerete: in chiesa il paese «gemello» riprodotto in scala 1:25 dagli Amici del presepioDettagli perfetti, dalla piazza del municipio a Palazzo Giovanelli. C’è pure la Corsa de öf

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03/01/2009
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Piazza Vittorio Veneto di Gandino nella miniatura di Cerete...
... com’è nella realtà

Se vi attardate in questi giorni, sino all'11 gennaio, ad ammirare il presepe allestito nella chiesa di Cerete Basso, non preoccupatevi: basterà, per capire che ore sono, un'occhiata all'orologio del palazzo municipale... di Gandino.
È, infatti, il centro storico gandinese il soggetto scelto per il Natale 2008 dagli «Amici del presepe» di Cerete, una squadra compatta di muratori, lattonieri, falegnami e stuccatori. Maghi della miniatura, che ogni anno rinnovano a Cerete la magia di strabilianti presepi.
«Abbiamo iniziato nel 1991 – spiega Fiorenzo Savoldelli, a capo del gruppo che conta una quindicina di volontari –, partendo dalla voglia di molti di noi di realizzare un grande presepe, che facesse la gioia dei nostri figli e nipoti in occasione delle feste». Il «presepe dei papà» fu da subito allestito nella chiesa di San Vincenzo.
«La passione – continua Savoldelli – è cresciuta insieme alla voglia di ricreare la Natività in contesti il più possibile realistici, e nel 1997 si decide di ambientare la nascita di Gesù ad Assisi, colpita quell'anno dal disastroso terremoto». Inizia un crescendo di realizzazioni sempre più complesse, che stupiscono per la certosina e maniacale attenzione a ogni particolare, a cominciare da rigorosissimi rapporti di scala. Gli «Amici di Cerete» hanno ricreato Piazza Vecchia e Città Alta, Sotto il Monte, la Valtaleggio, ovviamente Cerete con i suoi mulini e il suo borgo antico. I presepi sono stati esposti anche alla Rassegna internazionale di Verona, e in molti casi donati a enti e associazioni. Quello di Assisi è finito addirittura nella cittadina spagnola di Garriguellia (gemellata con Onore), quello di Sotto il Monte è nella casa natale di Papa Giovanni, mentre quello di Cerete è in prestito al Museo di Gandino, con cui si è creato quest'anno un forte gemellaggio.
Un simile impegno non è casuale, ma trae probabilmente origine proprio dalla passione convinta e concreta di Fiorenzo Savoldelli (in questi giorni colpito dal grave lutto della perdita del padre Luigi), 49 anni, assessore all'Edilizia privata di Cerete, docente e responsabile logistico della Scuola Edile di Bergamo, a Seriate. «Forse c'è una qualche deformazione professionale in questo impegno, ma sicuramente a unire il nostro gruppo è l'amicizia. Ogni realizzazione prevede almeno sei mesi di lavoro, quotidiano e continuo. Il vecchio teatro di Cerete diventa il nostro cantiere permanente dove i "miei operai" – dice con un sorriso –, lavorano alacramente, alla faccia dell'età pensionabile che tutti hanno ormai raggiunto». La precisione dei particolari stupisce e affascina. Alla base c'è uno studio attento dei particolari, tanto che da più di un anno Savoldelli e la sua équipe hanno avviato rilievi specifici, migliaia di dati rilevati con il laser ed elaborati a computer, con progetti ad hoc per ogni singola parte.
«Ci siamo innamorati del centro storico di Gandino, complice il rettore del Museo della basilica Silvio Tomasini, che ci incoraggiato e sostenuto in questa realizzazione. L'Ufficio tecnico del Comune di ha chiesto copia di quanto rilevato, a conferma della professionalità che mettiamo in ogni cosa».
A conferma di questo basta osservare l'orologio del municipio, ricavato in un pezzo di pietra di Sarnico come l'originale e perfettamente funzionante, oppure la fontana di piazza Vittorio Veneto, ricavata in un unico blocco di marmo bianco, entrambe opera di Lorenzo Stofler. Lungo via Dante ci sono addirittura le uova della tradizionale Corsa de öf che si svolge a Gandino all'antivigilia della prima di luglio, c'è l'Albergo Centrale con i suoi tavoli all'aperto e l'intero blocco di Palazzo Giovanelli, con tanto di facciata e maestoso portale, realizzato da Palo Pasini. I dati tecnici sono ragguardevoli: visibilità a tutto tondo, più di 12 metri quadrati di superficie, 46 diversi prospetti di facciata rilevati e ricostruiti, 150 statuine, 240 fra porte e finestre e tutto in rigorosa scala 1:25, dal palazzo municipale alle «cicogne», i ganci che sorreggono i pluviali dei vari palazzi.
Il team di Cerete è completato da Adriano Cerea, Olivio Bocassini, Giuseppe Faccanoni, Emilio Donadini, Maurilio Rizzardini, Gianni Gabrieli, Ettore Giudici e Tommaso Ferri. C'è anche la signora Iotta Panagopulus, di origine greca, che ha realizzato, uno per uno, 13.000 coppi di terracotta, creandoli con le dita e cuocendoli nel forno di casa.
Sino a domenica 11 gennaio il presepe sarà visitabile nella parrocchiale di Cerete Basso (orari: 10-12 e 14-19). Dal 17 gennaio sarà esposto stabilmente alla sezione presepi della Museo della basilica di Gandino, aggiungendosi ai circa 500 esemplari provenienti da ogni parte del mondo: una collezione fra le maggiori in Italia. Il Museo è aperto tutti i giorni festivi dalle 15 alle 18.
 

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Autore: 

Giambattista Gherardi

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