Gandino, incendio devasta una cascina in montagna: mamma e figli fuori casa

Località Col Curì. Le fiamme hanno intaccato una catasta di legna e da lì parte dell’appartamento
Causa ancora da accertare. I vigili del fuoco hanno dovuto tagliare il tetto per limitare i danni

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18/01/2017
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La cascina in fiamme in località Col Curì
I vigili del fuoco in azione sul luogo dell’incendio

Fiamme alte visibili a distanza, con vigili del fuoco e volontari al lavoro fino alla tarda serata. Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato attorno alle 14 di ieri a Gandino, in un’abitazione posta nella zona a monte della frazione Cirano, in località Col Curì. Qui risiede una famiglia composta dalla mamma, Silvia Bergamelli (titolare in paese di un negozio di acconciature) e i due figli di 13 e 6 anni, assenti nel momento in cui sono divampate le fiamme.

«Una vicina mi ha chiamato per segnalare la presenza di fumo denso e fiamme - spiega la proprietaria, evidentemente sotto choc - e subito abbiamo lanciato l’allarme ai vigili del fuoco». Le fiamme, sulla cui origine sono in corso i necessari accertamenti, hanno attaccato una catasta di circa 250 quintali di legna, alimentando lingue di fuoco che hanno presto intaccato la copertura e l’appartamento della famiglia.

A complicare le operazioni di spegnimento (dopo i primi tentativi da parte di persone del luogo, sul posto sono giunti i vigili del fuoco con squadre da Gazzaniga, Clusone e Bergamo), è stata innanzitutto la difficoltà di accesso. La casa è infatti raggiungibile solo attraverso una stretta strada sterrata (in questi giorni con neve e ghiaccio) che attraversa un torrente e risale nel bosco per alcune centinaia di metri. Solo i moduli leggeri utilizzati negli interventi boschivi hanno potuto raggiungere il luogo dell’incendio e provvidenziale si è rivelata la presenza delle cisterne di recupero dell’acqua piovana ad uso della cascina, da cui i pompieri, con l’ausilio di elettropompe, hanno tratto l’acqua necessaria.

Per circoscrivere le fiamme si è dovuto intervenire anche sul tetto ventilato di recente ristrutturazione, tagliandone la struttura per isolare le fiamme. A dar man forte ai vigili del fuoco anche due squadre di volontari Antincendio Boschivo-Protezione civile. Sul posto anche i carabinieri di Gandino. Un primo, sommario inventario dei danni ipotizza almeno 100 metri quadrati di tetto distrutti, insieme a una porzione dell’appartamento. A tarda sera erano in corso gli accertamenti per verificare l’agibilità della restante ala della cascina. La famiglia è stata nel frattempo ospitata da parenti. La notizia del devastante incendio ha destato profonda emozione in paese, dove alcuni in un primo momento avevano pensato ai tradizionali «falò» che in questi giorni (in particolare sui monti sopra Peia) vengono accesi per la ricorrenza di Sant’Antonio abate.

Purtroppo il rogo si è rivelato di ben altra natura e ha colpito una famiglia già duramente provata da quando, nel 2015, Diego Servalli (marito e padre) era rimasto ucciso in un terribile schianto in motocicletta. Diego era conosciutissimo per l’attività legata al volo libero. Poco più di una settimana fa era stato ricordato in occasione dell’atterraggio in parapendio della Befana a Cirano, a poche centinaia di metri dalla casa ora bruciata.

Autore: 

Giambattista Gherardi

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