Gandino in lutto, addio a monsignor Frana

Il sacerdote era stato colpito da una grave malattia. Per 27 anni osservatore della Santa Sede all'Unesco

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08/11/2005
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Il suo cuore si è fermato alle 4,30 di ieri mattina nell'amata Gandino: monsignor Lorenzo Frana, personaggio di spicco della diplomazia vaticana, è morto all'età di 79 anni. Era ricoverato nella casa di riposo «Cecilia Caccia Del Negro» per una grave malattia. La sua salma è stata composta nel centro parrocchiale dove rimarrà esposta fino ai funerali fissati per domani alle 14,30.
Della sua personalità umana, prima ancora che religiosa, ne parla chi lo ha conosciuto da vicino. «Mi fu compagno in un viaggio avventuroso compiuto a Roma subito dopo la guerra - ricorda don Emilio Mayer che fu curato a Gandino e seguì don Lorenzo nel cammino del seminario - e in quell'occasione mi confidò la sua vocazione a divenire sacerdote. Fu uno studente brillante, dotato di memoria eccezionale e con ottimi risultati a scuola pur venendo da un istituto tecnico come l'Esperia dove si era diplomato perito tintore, come nella miglior tradizione gandinese. È stato il mio braccio destro nella gestione del cinema e del teatro oratoriani, buon animatore del teatro musicale, il varietà del tempo, di cui curava la musica e il balletto». E aggiunge il parroco di Gandino, don Emilio Zanoli: «Era dotato di forte personalità ma sapeva essere umile e sensibile. Era stimato in tutti i paesi del mondo in cui è stato e nel servizio svolto per 27 anni come osservatore permanente della Santa Sede all'Unesco. Gandino e la sua parrocchia gli devono grande riconoscenza per l'amore che lui ha saputo dimostrare soprattutto nella costituzione della sezione dei presepi del Museo, provenienti da tutto il mondo. E ciò dimostra la sua forte passione per la storia, la cultura e l'arte». Monsignor Frana era molto legato al suo paese d'origine dove si era ritirato a vivere al termine della carriera diplomatica, nel 2001, e dove trascorreva la maggior parte del suo tempo. Non era solo un attaccamento filiale ma un rapporto di alta cultura che si era concretizzato in una particolare affezione alla Basilica e al Museo di arte sacra di Gandino cui monsignor Frana aveva fatto numerose donazioni. «Si deve a lui - spiega Silvio Tomasini, coordinatore del Museo - se tra le opere d'arte acquisite nel tempo vi è una serie di artistici presepi che monsignor Frana ha donato al suo paese. Nel 1981 ne aveva fatto oggetto di una mostra all'Unesco e nel 1989 aveva fondato a Gandino il Museo del presepio al cui allestimento ha contribuito personalmente. Era uno dei maggiori esperti di arte sacra in ambito provinciale e la sua competenza l'aveva messa a servizio del museo anche in occasione di restauri di opere d'arte».
Monsignor Frana era un assiduo frequentatore di Monte Croce, sopra Leffe, dove trascorreva le sue vacanze estive in casa della zia, sorella della madre. Nella chiesetta di Santa Croce presiedeva il rito solenne nel giorno della ricorrenza, assieme al parroco (ora a riposo) monsignor Giuseppe Cesani che ne ha tratteggiato così la figura: «Persona signorile, delicata, modesta, comprensiva e comunicativa, capace di coltivare l'amicizia. Era nel cuore dei leffesi di Monte Croce che lo consideravano il parroco di quella comunità».

Autore: 

Franco Irranca

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