Matteo Zanda all'Università di AberdeenParte domani, e con lui c'è tutta la famiglia
Gli scozzesi sono ritenuti, per tradizione, particolarmente avari.
Nel caso di Matteo Zanda, ricercatore chimico che risiede a Gandino, la Scozia potrebbe essere tutt'altro che avara di soddisfazioni e diventare, invece, una sorta di terra promessa.
Lo scienziato di 43 anni, sposato con Emanuela Maccari, di due anni più giovane, e padre di Valentina di 9 anni e Simone di 6, si trasferisce oltremanica domani con tutta la famiglia, per un nuovo prestigioso incarico in una delle università più antiche del continente.
«Ho ottenuto - spiega Matteo - la posizione di professore di Tecnologie mediche all'Università di Aberdeen, una cattedra multidisciplinare che coinvolge anche scienze mediche applicate, oltre alla chimica che costituisce la mia area scientifica prioritaria. La mia sede principale sarà all'Istituto di scienze mediche accanto all'ospedale di Aberdeen (Aberdeen Royal Infirmary, ndr) e avrò una sede secondaria al Dipartimento di Chimica. Costituirò un gruppo di ricerca che si occuperà di medicinal chemistry, cioè di chimica organica di sintesi applicata alla scoperta e sviluppo di nuovi farmaci, in stretta collaborazione con i circa 130 ricercatori e accademici dell'istituto».
L'incarico in Scozia rappresenta una tappa importante per Matteo, ma anche per tutta la famiglia Zanda che in questi anni si è presto adeguata, avviando una sorta di giro del mondo al suo fianco, seguendolo nelle trasferte in ogni parte del pianeta per congressi e seminari di studio. Lo scorso anno, per esempio, si sono trasferiti per alcuni mesi armi e bagagli a Toronto, in Canada: per Simone l'occasione di scoprire le cascate del Niagara, per Valentina l'opportunità di imparare il pattinaggio su ghiaccio. Per loro nessun problema linguistico, visto che mamma Emanuela è insegnante di lingua inglese a Gandino e Casnigo.
«Da alcune estati - spiega - coordino il lavoro dell'English camp estivo di Leffe, dove operano alcuni tutor provenienti dall'Inghilterra, dagli Usa, dal Canada e dalla Nuova Zelanda. Per i bambini è quindi normale condividere attività e discussioni in inglese. In Scozia cambieremo le nostre abitudini, ma ci affascina l'idea di scoprire luoghi diversi e tanti nuovi amici».
L'Università di Aberdeen è una delle più antiche d'Europa, fondata nel 1495 e al centro delle Highlands scozzesi, dove si trova anche il noto castello di Balmoral, di proprietà della Regina Elisabetta.
Il dottor Zanda seguirà anche gli aspetti chimici dell'Imaging Centre, un centro all'avanguardia nel servizio diagnostico ai pazienti dell'ospedale di Aberdeen, che può contare su risonanza magnetica e tomografia ad emissione positronica di ultima generazione.
Matteo è nato ad Alzano e risiede a Gandino. Figlio di Costantino Zanda, attuale assessore alla Cultura della Comunità montana Val Seriana, ha frequentato i licei scientifici «Amaldi» di Alzano e «Lussana» di Bergamo, per poi laurearsi nel 1991 all'Università di Milano. Nel 1998 ha ottenuto il dottorato di ricerca in Chimica industriale al Politecnico, seguito l'anno dopo da un'esperienza all'Università «Luis Pasteur» di Strasburgo, in Francia. Nel 2001 è diventato primo ricercatore al Cnr di Milano, dove opera come capo progetto all'interno del Dipartimento di progettazione molecolare. Il suo gruppo si occupa di sintesi chimica di molecole di interesse biologico e farmacologico, soprattutto nel campo dell'oncologia. Tra i riconoscimenti ottenuti, la medaglia «G. Ciamician» quale miglior ricercatore italiano under 35 in chimica organica, nel 2002, e la «Merck-Frosst visiting professorship all'Università di Toronto (in Canada) nel 2008. Autore di decine di pubblicazioni su riviste internazionali e titolare di due brevetti, è anche responsabile della rivista scientifica on-line Synform, punto di riferimento per gli studiosi di mezzo mondo.
Nel 2005 ha ricevuto il Premio nazionale per l'innovazione per una ricerca basata su nuove molecole di sintesi, una sorta di grimaldello per forzare a scopo terapeutico il blocco naturale delle cellule a elementi estranei.
Un curriculum invidiabile che, vista la partenza per il Regno Unito, non può non richiamare il tema della «fuga dei cervelli» dalle nostre università e la carenza di fondi e motivazioni per la ricerca. «Devo premettere - conferma Zanda - che manterrò una piccola presenza al Cnr a Milano. Credo che la mobilità internazionale in ambito accademico faccia parte del gioco. Bisogna, comunque, ammettere che l'Italia non è un Paese all'avanguardia in campo accademico e scientifico, se si escludono alcune situazioni d'eccellenza. Il sistema con cui vengono reclutati professori e ricercatori è assolutamente inadeguato, e non in linea con gli standard internazionali, soprattutto se si considerano i Paesi anglosassoni. C'è poca mobilità, molta gente passa tutta la carriera, da studente a pensionato, nella stessa istituzione. Oggi è difficile che il "genio" del singolo possa emergere e fare la differenza, se non adeguatamente sostenuto con infrastrutture e strumentazione. Forse c'è troppa politica e troppo poca scienza».
Sicuramente nella «Zanda family» c'è tanta curiosità e voglia di scoprire la nuova casa. Per Valentina e Simone anche la novità della St. Peter's R. C. primary school, dove «R.C.» sta per roman catholic, una normale scuola pubblica cattolica, ma frequentata da bambini di ogni razza e religione. La scuola si trova vicino all'università, nella parte antica della città, la suggestiva Old Aberdeen, e la metà dei circa 200 alunni ha una «prima lingua» diversa dall'inglese. L'anno scolastico avrà un inizio anticipato rispetto all'Italia, tanto che le lezioni partiranno già alla fine di agosto.
«Il calendario però - sottolinea prontamente Valentina - prevede un primo corposo stop già ad ottobre». L'occasione giusta per una vacanza in Italia, o meglio per un immediato ritorno alle origini.