Gandino e il giallo dell'annullo

Nel paese che conta due circoli filatelici, nel 2000 le Poste stamparono un Cap erratoIl collezionista Caccia: ma non è l’unica rarità. Nei francobolli anche l’epopea del tessile

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28/02/2008
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A sinistra, una lettera del 1944 con un francobollo «frazionato» della Repubblica Sociale: una rarità molto ricercata fra i filatelici. A destra, uno dei francobolli che fa parte della raccolta «Arte tessile» del Gruppo filatelico Valgandino: nel 1990 hanno corredato un calendario stampato con il sostegno della Somet
A sinistra, un francobollo della collezione del Gruppo filatelico Valgandino dedicata al tessile; Flavio Caccia, filatelico di Gandino, dove sono attive due associazioni di appassionati di francobolli e annulli postali: il Centro culturale postale gandinese e il Gruppo filatelico Valgandino
Gli errori si pagano, e i collezionisti sono disposti spesso a pagarli cari. Potrebbe essere Gandino il nuovo polo di attrazione per filatelici e marcofili (i collezionisti di annulli postali). Il paese dei «copertini» si distingue, infatti, per una ricca attività filatelica e per una curiosità davvero intrigante per tutti gli appassionati di francobolli e annulli postali.
A raccontarla è Flavio Caccia, gandinese e filatelico da sempre, che spiega la storia dell'annullo del 2000, che dopo otto anni torna all'onore delle cronache.
«Nel 2000, in occasione della prima domenica di luglio, il Centro culturale postale da me fondato si fece promotore dell'emissione di due annulli: uno dedicato alla mostra "Antiche sete e argenti d'Europa", qui a Gandino, e l'altro dedicato al 155° anniversario della nascita del pittore Loverini. Per l'occasione fu aperto, domenica 2 luglio 2000, uno speciale ufficio filatelico al Museo della Basilica. L'attenzione di tutti fu per le cartoline e gli annulli speciali. Pochi badarono al timbro "guller", l'annullo ordinario rotondo che tutti noi vediamo sulla corrispondenza, con indicazione di luogo e Cap dell'ufficio di partenza. Quel giorno a Gandino fu utilizzato un nuovo "guller", appena giunto dalla direzione centrale delle Poste, che erroneamente recava il cap 24042, invece di 24024. Un errore veniale, che però in marcofilia può diventare un'ipotesi intrigante. L'annullo fu utilizzato all'ufficio distaccato il 2 luglio e per qualche giorno anche nell'ufficio di Gandino, soprattutto per raccomandate e assicurate». Pochi esemplari, quindi, e molto specifici. Gli esperti sono prudenti. Gli esperti della nota casa Bolaffi di Torino spiegano che l'eccezionalità deve essere ancora valutata ed eventualmente catalogata. Dello stesso tono le dichiarazioni di un altro esperto, Giovanni Riggi di Numana, che conferma come non sia soltanto un errore a creare un «caso», ma che anzi episodi così possono molto spesso fermarsi alla semplice curiosità.
«Da notare poi che la storia postale annovera Gandino in una posizione importante per un'altra varietà, molto quotata sul mercato: si tratta delle "marche di autorizzazione al recapito", che negli anni della Seconda guerra mondiale furono utilizzate e annullate anche frazionate. In pratica si tagliarono valori interi da 10 centesimi per ottenerne due da 5 centesimi. Una "trovata" molto ricercata dai collezionisti, con valori singoli che superano anche i mille euro».
La passione di molti gandinesi per la filatelia è confermata anche dalla presenza a Gandino di uno sportello filatelico aperto il 15 giugno del 2000, terzo in provincia dopo quelli di Bergamo e Lovere. Una «certificazione» importante, che si basa anche sulla presenza in paese del Gruppo filatelico Valgandino (fondato nel 1969) e del Centro culturale postale gandinese, nato nel 1994: entrambi radunano una cinquantina di appassionati.
«La raccolta di francobolli e annulli – spiega Caccia – viene a torto ritenuta un'attività di carattere prettamente economico. Questa è una componente, ma assolutamente non un'esclusiva. I francobolli, e ancor più gli annulli, possono raccontare molto della vita e della storia di un paese».
Flavio Caccia fu fra i fondatori del Gruppo filatelico, insieme con Eugenio Mecca, Fernando Botta e Giuseppe Bombardieri, che fu anche primo presidente. Ci furono iniziative espositive, alcuni annulli speciali, il primo nel 1979, nel 50° della morte del pittore Ponziano Loverini. Nel 1989 una mostra filatelica dedicata al tema tessile (da cui partì una collezione tematica del Gruppo filatelico Valgandino, con francoboli da tutto il mondo) e nel 1990 un altro annullo speciale dedicato a Santa Angela Merici. Nel 2001 un'importante iniziativa (con annullo speciale) che ha portato la filatelia sui banchi delle scuole elementari, con lezioni a tema e tanto entusiasmo da parte dei ragazzi. Attuale presidente del Gruppo filatelico Valgandino è Luigi Servalli. Nei primi anni '90 la nascita dell'altra associazione, il Centro culturale postale, per opera di Flavio Caccia e Antonio Torri.
«Volevo riaffermare il valore culturale del nostro hobby – spiega Caccia –, e decisi di provare a raccontare la storia postale di Gandino attraverso gli annulli. Il primo riscontro certo risale al 6 agosto 1810, quando in epoca napoleonica venne apposto per la prima volta il timbro rettangolare che identificava il paese. Esistono anche corrispondenze antecedenti sicuramente partite da Gandino, ma con il timbro Ber-gamo, allora scritto curiosamente su due righe».
Negli anni si sono susseguiti annulli di varie forme e colori, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui la tipicità della corrispondenza è insidiata dalla posta elettronica, dai centri di smistamento centralizzati e dal fatto che la timbratura di destinazione è ormai in disuso.
Il Centro culturale postale ha contribuito molto a questa storia affascinante. Oltre a un meticoloso lavoro di ricerca (che ha consentito di catalogare centinaia di annulli), in occasione di ogni emissione di francobolli di Poste Italiane, Caccia predispone speciali buste «primo giorno» (annullate allo Sportello filatelico di Gandino) che riportano immagini gandinesi legate al tema. Un esempio? Nel 2004 viene emessa una serie dedicata alle calzature Made in Italy e a Gandino nasce la busta con l'immagine che ritrae gli undici calzolai del paese, riunitisi nel 1958 per celebrare la festa di San Crispino, loro patrono. Si potrebbe continuare all'infinito, tanti (e sorprendenti) sono gli spunti trovati: dalla scalata all'Huandoy del Cai Valgandino nel 1976 alle vittorie di Moretti nel Trofeo Parravicini, alla Banda di Gandino, probabilmente la più antica della provincia.
Flavio Caccia ora spera nella «busta» più bella: «Vorrei arrivasse da Roma, con l'annuncio di un francobollo dedicato a Gandino. Gli spunti sono innumerevoli e la speranza... è l'ultima a morire».

Autore: 

Giambattista Gherardi

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