Il festival. Il 7 novembre l’italiano Riccardo Zappa
Il 21 il duo d’eccezione Beppe Gambetta e Tony McManus
Il primo musicista vanta una discografia monumentale
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C’era una volta la «guitar music» e in vero c’è ancora. Forse non è più salutata dal seguito che ha conosciuto negli anni Ottanta, forse è insidiata dall’invadenza dei suoni sintetici, ma ancora vive sui tasti delle chitarre e nelle mani di tanti solisti di valore. Una piccola prova di ciò sta nella quarta edizione del Festival Internazionale della Chitarra, che Gandino ospita anche quest’anno con un programma minimo, ma significativo. Due soli appuntamenti, alla sala Brignone della Biblioteca Comunale, il 7 novembre con lo stilista italiano Riccardo Zappa e il 21 novembre con altri due chitarristi d’eccezione, Beppe Gambetta e Tony McManus. Insieme hanno appena pubblicato un disco bellissimo che s’intitola «Round Trip». Entrambi i concerti (inizio ore 21; ingresso 10 euro), organizzati da Geomusic e Pro Loco, con il patrocinio del Comune di Gandino, sono preceduti (alle 18) da un incontro con gli artisti al vicino Infopoint di piazza Vittorio Veneto. Una volta Riccardo Zappa suonava e incideva i suoi dischi nella «camera incantata», un luogo di sogno e tecnologia che oggi risulterebbe molto vintage. Dischi come «Celestion», del 1977, senza quella stanza non ci sarebbero stati, laddove oggi potrebbero nascere in un qualsiasi angolo, con qualche piccolo aggeggio tecnologico. Le cose sono molto cambiate in questi anni, anche se la chitarra trafficata di Zappa resta a cardine della guitar music made in Italy. Da quell’album sofisticato e lontano è passata un’eternità. Il chitarrista di Forlì è andato avanti nella sua ricerca musicale, privilegiando sempre il fatto artistico al virtuosismo, alla tecnica, che pure restano di ineguagliabile valore. Riccardo Zappa in questi anni ha dato vita a una discografia monumentale, che recentemente si è arricchita di un nuovo capitolo, l’album intitolato «C’è bisogno di grano». Lo presenterà dal vivo. È avvenuto negli States l’incontro della strana coppia assortita da Beppe Gambetta e Tony McManus, tutti e due esuli in una terra che musicalmente sembrava aver adottato solo il primo. In America la guitar music è sempre molto seguita, anche perché si lega a doppio filo alle tradizioni. Gambetta è un virtuoso dello stile flatpicking tipico di certa musica country, bluegrass e old time. Lui è partito da Genova e ormai si è stabilito negli Stati Uniti dove ha trovato un terreno fertile per la sua chitarra virtuosa. Gambetta è un viaggiatore musicale, porta la sua chitarra a tutte le latitudini e forse proprio per questo si è trovato bene con Tony McManus, probabilmente uno dei migliori chitarristi in circolazione, capace di spaziare con la chitarra a corde di metallo dal folk di matrice anglo-scoto-irlandese alla musica classica. McManus è davvero un fuoriclasse. L’ispirazione musicale elude sempre il tecnicismo, ma la tecnica è unica e il suono della chitarra fantastico. Che le suggestioni arrivino dall’Irlanda, dalla Bretagna o dalla Galizia, poco importa, conta sempre che stile e suono siano unici e perfettamente riconoscibili. Insieme Gambetta e McManus instaurano un dialogo tra pari su musiche di varia estrazione: da «La Bergamasca» all’Irlanda, dal country da camera al «Deus Ti Salvet Maria».