Una folla numerosa di cittadini, autorità e invitati, fra cui sindaci, presidenti di residenze sanitarie, medici e rappresentanti del volontariato, ha fatto da cornice sabato pomeriggio, a Gandino, all'inaugurazione della nuova casa di riposo «Fondazione Cecilia Caccia in Del Negro», che è una onlus. Ad accogliere gli ospiti, dopo il taglio del nastro per mano della signora Luciana Radici, vice presidente della Fondazione Comunità bergamasca, il presidente del consiglio di amministrazione, Giuseppe Mosconi che, dopo aver espresso la gratitudine dei gandinesi nei confronti di quanti hanno contribuito alla realizzazione dell'opera, nuovo vanto per il paese, ha fornito alcuni cenni storici sull'ex ospedale divenuto sanatorio e infine istituto per anziani prima di diventare fondazione, ripercorrendo le tappe di realizzazione dell'opera, che non sono state prive di difficoltà e intoppi. Mosconi ha ricordato con soddisfazione l'onore toccatogli di portare a compimento un'opera essenziale per le comunità di valle, come avvenne alcuni decenni fa per il centro sportivo «Pietro Radici».
La parola è passata quindi agli ospiti: l'onorevole Carolina Lussana, il presidente della Provincia Valerio Bettoni, il sindaco Gustavo Maccari, che si è detto orgoglioso di aver potuto inaugurare l'opera nell'arco del suo mandato, il presidente della Comunità montana, Bernardo Mignani, e i consiglieri regionali Marcello Raimondi e Carlo Saffioti, in rappresentanza della Regione che ha partecipato alla costruzione della nuova struttura con un contributo di circa 4 milioni e mezzo di euro. Tutti gli interventi hanno espresso, in vari modi, soddisfazione e plauso per la realizzazione che garantisce un futuro dignitoso agli anziani e un'assistenza con strutture all'avanguardia nel campo sanitario e assistenziale (è stato installato anche un sistema di videosorveglianza).
Monsignor Maurizio Gervasoni, delegato dal vescovo Roberto Amadei, dopo aver messo in risalto il valore della solidarietà e della carità che per il cristiano è un dovere morale che arricchisce chi dona, ha benedetto i locali. Il trasloco dei 133 ospiti - oggi sistemati nella parte vecchia dell'istituto - nei quattro reparti della nuova ala avverrà entro la fine di agosto. Di loro si prenderanno cura le 115 unità di personale operanti nella struttura: otto i medici, quattro dei quali interni, che garantiranno la guardia medica 24 ore su 24.
La parola è passata quindi agli ospiti: l'onorevole Carolina Lussana, il presidente della Provincia Valerio Bettoni, il sindaco Gustavo Maccari, che si è detto orgoglioso di aver potuto inaugurare l'opera nell'arco del suo mandato, il presidente della Comunità montana, Bernardo Mignani, e i consiglieri regionali Marcello Raimondi e Carlo Saffioti, in rappresentanza della Regione che ha partecipato alla costruzione della nuova struttura con un contributo di circa 4 milioni e mezzo di euro. Tutti gli interventi hanno espresso, in vari modi, soddisfazione e plauso per la realizzazione che garantisce un futuro dignitoso agli anziani e un'assistenza con strutture all'avanguardia nel campo sanitario e assistenziale (è stato installato anche un sistema di videosorveglianza).
Monsignor Maurizio Gervasoni, delegato dal vescovo Roberto Amadei, dopo aver messo in risalto il valore della solidarietà e della carità che per il cristiano è un dovere morale che arricchisce chi dona, ha benedetto i locali. Il trasloco dei 133 ospiti - oggi sistemati nella parte vecchia dell'istituto - nei quattro reparti della nuova ala avverrà entro la fine di agosto. Di loro si prenderanno cura le 115 unità di personale operanti nella struttura: otto i medici, quattro dei quali interni, che garantiranno la guardia medica 24 ore su 24.
Data di inserimento:
04-07-2005