Gandinese-Ardens per il campanile

Eccellenza, Vigani gioca la tripla. «Non siamo salvi e la squadra di Cene è molto forte»

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Data pubblicazione: 

31/03/2007
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Ristabilito il corretto conteggio delle giornate e assestate le classifiche con i recuperi disputati mercoledì, i campionati di Eccellenza sono davvero pronti a vivere la loro fase decisiva. E sarà un aprile di fuoco con sei turni concentrati in un mese.
Intanto, quale anteprima alle partite di domani, quest'oggi si giocheranno Ponte San Pietro-Cinisellese (alle 15,30, girone B) e Orsa-Caravaggio (20, girone C); e dopo tali antipasti, il menù prevede due portate succulente: a Terno, dove l'Isola riprenderà la sua caccia ai playoff ricevendo una Pontirolese in cerca di punti salvezza; e a Gandino, dove andrà in scena la sfida fra i rossoneri di casa e l'Ardens Cene.
Un derby, questo, destinato a originare ripercussioni importanti sulla classifica delle due cugine seriane. La Gandinese, 11ª a 38 punti, è ormai vicina al traguardo della salvezza, avendo dieci punti di vantaggio sulla 13ª posizione e quindici sulla terzultima. L'Ardens Cene pare invece aver perso lo smalto dei giorni migliori e, dopo essersi ritrovato anche in testa al torneo, si è arenata: il primato (detenuto dal Feralpi Lonato, 58 punti, e prossimo avversario della Ghisalbese) è a -5 e davanti ai biancorossi (53) è salita ancora la Trevigliese (54, domani in casa con il Castelcovati). «L'Ardens resta comunque una squadra di tutto rispetto - assicura Mattia Vigani, attaccante della Gandinese chiamata a testare il reale stato di salute del team di Cene - e non a caso, categorie e classifiche alla mano, rappresenta la migliore realtà di questa valle. AlbinoLeffe escluso, ovviamente».
Nel derby, infatti, entrano in gioco anche motivazioni di campanile.
«Io abito ad Albino e da queste parti partite del genere si sentono sempre. Credo che entrambe possano andare fiere di quello che hanno saputo fare in questa stagione. E credo che sia la classica sfida da tripla».
Per la Gandinese possiamo già parlare di salvezza acquisita?
«Piano. Siamo a buon punto, però nel calcio può davvero capitare di tutto. Ancora qualche punto e potremo tirare un sospiro di sollievo, ma per ora dobbiamo rimanere concentrati sui nostri obiettivi, perché questo è un campionato dove nessuno regala mai nulla».
Come i tre di mercoledì con la Serenissima, giusto?
«Esatto. Loro sono ultimissimi e ormai retrocessi, ma hanno dato battaglia com'è giusto che sia. Il nostro 3-0 è meritato perché abbiamo fatto la partita e creato occasioni, ma piegare la loro resistenza non è stato facile».
Ci ha pensato lei, con due reti a metà ripresa.
«Era il momento del massimo sforzo, il gol era nell'aria e, se non avessi segnato, io ci avrebbe pensato qualcuno dei miei compagni. Le reti di un attaccante sono sempre il frutto del lavoro di squadra».
Però intanto le sue sono già undici: mica male per un giovane dell'87 che non sempre gioca titolare.
«Cerco di dare quanto più possibile, e trovare sempre spazio non è facile in una Gandinese dove gli attaccanti e i giovani di qualità abbondano. Del resto, è la filosofia del club: crescere in casa i giocatori e lanciarli. E per un ragazzo che deve affermarsi non c'è niente di meglio, gioca senza pressioni. Oggi in prima squadra siamo in tanti a essere usciti dal vivaio, faremmo di tutto per veder centrati gli obiettivi della dirigenza».
Anche vincere i derby?
«Soprattutto quelli».

Autore: 

Gigi Di Cio

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