Si gioca Gandinese-Aurora Seriate, ed è proprio il caso di dire «finalmente». A un mese esatto dalla gara di andata della semifinale di Coppa Italia di Eccellenza - 24 novembre, a Seriate terminò 0-0 - le due cugine bergamasche tornano a sfidarsi, per decidere chi giocherà la finalissima del 6 gennaio (avversaria l'Inveruno).
Arrivarci non è stato facile: il match di ritorno avrebbe dovuto disputarsi l'8 dicembre, ma un'improvvisa nevicata fece saltare l'evento, poi spostato alla data odierna. Anche qui, però, i contrattempi non sono mancati: la neve della scorsa settimana e il gelo che ne ha fatto seguito hanno reso impossibile la disputa della gara sul campo di Gandino e dunque la società rossonera - che certo avrebbe voluto vivere questo momento topico di fronte al suo pubblico effettivo - ha dovuto gioco forza scegliere una sede alternativa: così, questo pomeriggio alle 14,30, le due formazioni si sfideranno sul campo sintetico del centro sportivo «Facchetti» di Cologno al Serio e lì vedremo se basteranno i 90' a dirimere la questione, oppure - si verificasse un altro 0-0 - sarà necessario ricorrere ai calci di rigore (non sono previsti tempi supplementari).
Ed è chiaro che, viste le premesse, la gara si presta a qualsiasi sviluppo: il primo pareggio a reti bianche è risultato ambiguo, il campo - neutro e sintetico - offre a entrambe rischi e vantaggi; e se è vero che l'Aurora Seriate (già finalista lo scorso anno, quando dovette inchinarsi al Seregno) raccoglie buona parte dei favori del pronostico, anche considerando i 24 punti di vantaggio che in campionato nutre sulla Gandinese, è anche vero che proprio i seriani costituiscono una sorta di bestia nera dei rossoblù, incapaci di vincere anche uno solo dei quattro scontri vissuti negli ultimi due anni (tre pareggi e un successo della banda Radici). Dunque, può succedere di tutto.
Rinviata Mascagni-F. Dalmine
Inutile trasferta a Senago per il Dalmine Futura. La gara con il Mascagni, recupero del girone C di Promozione, in programma ieri, è stata rinviata per l'impraticabilità del campo di gioco.