Il clou dei festeggiamenti nello scorso fine settimana.
Messa solenne in basilica con gli anniversari di sacerdozio
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Medioevo e benemeriti, a Gandino è festa grande Epilogo in grande stile a Gandino per i festeggiamenti della «Prima di Luglio», dedicati ai Ss.Martiri Patroni Ponziano, Quirino, Valentino e Flaviano e animati per dieci giorni da una serie di iniziative culturali e ricreative. Sabato 4 luglio è stata la volta di «In Secula», la rievocazione storica voluta nel 2003 dalla Pro Loco, che si tiene nei soli anni dispari. L’allestimento suggestivo ha coinvolto 200 figuranti e decine di volontari, per creare costumi e scenografie con il coordinamento di Silvio Tomasini, Antonio Rottigni e Lorenzo Aresi.
La rievocazione ha riportato il paese al 1233, quando Gandino, firmò l’Atto di Emancipazione dalla signoria del feudatario Arpinello Ficieni di Bergamo. «Tutto si svolse – spiega Pietro Gelmi, che ha seguito l’attento lavoro di studio insieme a Dolores Torri e Bianca Bertocchi – sotto il porticato dell’antica chiesa di S.Maria, poi sostituita dalla Basilica. La pergamena è ancor oggi conservata nel Salone della Valle (dove era esposta in questi due giorni, ndr) e viene detta “Tavolone” in quanto misura oltre sei metri di lunghezza». In apertura di serata sono stati ricreati gli albori dell’industria tessile, con il sagrato trasformato in un prato (al tempo anche cimitero) su cui ha pascolato un gregge di pecore. Gli spettatori hanno assistito alla tosatura e a tutte le fasi di produzione artigianale dei pannilana. Sono stati utilizzati attrezzi originali provenienti dal Museo della Basilica. Di grande effetto l’entrata sul sagrato delle antiche armature, che hanno scortato feudatario e consorte, giunti a cavallo. Le scene sono state animate dall’esibizione degli Sbandieratori e Musici dei Dovara, arrivati da Isola Dovarese (Cremona).
Domenica 5 luglio la solenne concelebrazione in Basilica ha salutato gli anniversari di ordinazione di un vescovo e tre sacerdoti legati a Gandino: monsignor Angelo Gelmi (vescovo dal 1985), monsignor Paolo Rudelli (sacerdote da 20 anni e oggi Osservatore permanente della Santa Sede al Consiglio d’Europa), don Franco Bertocchi (sacerdote da 45 anni) e don Emilio Majer, ordinato settant’anni fa. Monsignor Rudelli si è fatto portavoce del grazie del vescovo Gelmi, presente in Basilica, e degli altri due sacerdoti, assenti per motivi di salute e servizio pastorale. «I Ss.Martiri patroni – ha ricordato monsignor Rudelli – sono esempio di estrema attualità, dato che nel mondo le persecuzioni non si contano. I cristiani sono scomodi: non consentono ai regimi totalitari di affermare la divinità del potere ».
Al termine della celebrazione monsignor Rudelli ha ricevuto la benemerenza civica davanti al Municipio dalle mani del vicesindaco Maurizio Masinari, che ha ricordato gli anni in cui «al fianco dell’amico Paolo ora monsignore lavoravamo con entusiasmo in Oratorio ». La Pro Loco ha chiamato sul palco Filippo Servalli, presidente della Comunità del Mais Spinato, per consegnargli la medaglia d’oro di Cittadino Benemerito. «La valorizzazione del Mais Spinato – ha spiegato il presidente Lorenzo Aresi nella motivazione – ha portato Gandino a livelli di eccellenza mondiale, nell’irripetibile contesto di Expo Milano 2015. A Servalli riconosciamo, anche nella precedente attività amministrativa e di volontariato, uno spirito d’avanguardia che ha aperto orizzonti inesplorati».
La mattinata si è chiusa con una torta a sorpresa per il «vulcanico Servalli » e con la presentazione della «Focaccia Girasole» a base di Mais Spinato, prodotta dall’omonima attività a pochi passi dalla Basilica, gestita da Elisa Gualdi e Fiorenzo Turla.