Ex Lanificio da copertina diventa set fotografico per l’11 marzo spagnolo

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10/03/2014
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Eras Perani sul set fotografico allestito nell’ex Lanificio a Gandino
Gli antichi opifici del fondovalle e la prima pagina del Pais nel 2004
Uno scatto con tutti i figuranti del set di Eras Perani: le lettere formano il nome di una delle vittime

Un vecchio capannone industriale, muto come il dolore che segnò la Spagna l’11 marzo di dieci anni fa. Le ampie sale dell’ex Lanificio Colombi, sito nel complesso degli antichi opifici del Fondovalle a Gandino, hanno fatto da scenografia, nelle ultime settimane, a un particolare progetto internazionale che lega la solidarietà all’arte fotografica. Tutto, purtroppo, cominciò un tragico mattino di marzo del 2004, quando nell’area di Madrid scattarono una serie di attacchi terroristici coordinati.
Nel mirino, a tre giorni dalle elezioni politiche del Paese iberico, i treni mattutini dei pendolari. In pochi minuti una decina di ordigni furono fatti esplodere nelle stazioni di Atocha, El Pozo, Santa Eugenia e su un treno in movimento verso via Tellez. Enorme il numero delle vittime: ben 192, cui si aggiunsero oltre duemila feriti. A dieci anni da quella strage, Ciro Prota, fotografo napoletano che vive a Parigi, ha ideato un progetto che facesse in modo che quei numeri tanto spaventosi non restassero freddi e anonimi, ma si traducessero in un ricordo forte e carico di affetto per ciascuna delle vittime innocenti che trovarono la morte per mano dei terroristi.

Il progetto
Ecco quindi il progetto di unire artisti del clic provenienti dai luoghi più svariati, affinchè ciascuna vittima potesse essere ricordata in uno scatto che ne mettesse in evidenza il nome. Projet 192 ha finito per coinvolgere anche sei fotografi bergamaschi, che operano principalmente in Valle Seriana: Virigilio Fidanza, Laura Piazzoli, Laura Perani, Giacomo Pietro Mignani, Valentina Trovesi ed Eras Perani. Quest’ultimo è stato fra i primi ad aderire al progetto e una sua immagine, scattata proprio nel sito post-industriale di Gandino, è stata scelta per la copertina del fotolibro celebrativo, sfogliabile anche online (www.projet192.org). «Le vecchie sale vetrate del Lanificio – spiega – avevano una struttura ideale per richiamare quelle stazioni ferite dalle esplosioni. Ho trovato il contesto di particolare ispirazione, ideale per esprimere in bianco e nero (obbligatorio per tutti i fotografi) il messaggio di solidarietà del progetto.
Complessivamente sono state inserite nel libro 194 immagini: una in copertina e una ciascuna per le 193 vittime, perché ai 192 morti ufficiali si è aggiunto il nome di un bambino nato l’11 maggio 2004 (due mesi dopo gli attentati) e morto alcune ore dopo a causa delle ferite riportate dalla madre». Nel lungo elenco di partecipanti ci sono firme importanti della fotografia, come Francesco Cito, Luca Forno, Mario Spada, Sara Munari, Andrea Zampatti, Sabrina Baruzzi, Giovanna Magri, il messicano Alex Coghe, Pino Ninfa, Stefano Cardone, Majmoon Rahman Sayeek, Marie Luce Tarduski Kham e Harum Mehmedinovic». La necessità, ribadita a più riprese, è evitare che cali progressivamente l’oblio su questa e altre tragedie. «L’idea artistica e umana di Ciro Prota – aggiunge Perani – è far sì che ogni vittima finisca per affiancarsi al fotografo, quasi a essere uno “sconosciuto consenziente”, che si fa testimone d’accusa e portatore di pietà».
Il set fotografico allestito a Gandino ha presupposto la presenza di numerosi figuranti, rappresentativi di quel brulicare quotidiano di viaggiatori che le esplosioni hanno legato in una mattina madrilena di marzo. Domani alle 15 uno speciale evento legherà l’Italia alla Spagna nell’anniversario degli attentati. A Roma, in piazza Navona, Projet192 proporrà una performance artistica utilizzando anche le foto scattate in Valle Seriana. Per non dimenticare.

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