Eccellenza, ride la Gandinese

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Data pubblicazione: 

06/03/2007
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Ci sono partite che si possono sbagliare ed altre in cui i punti valgono il doppio. Ci sono sconfitte per cui non serve stracciarsi le vesti e vittorie da cercare a tutti i costi; c'è soprattutto da inseguire una certa continuità di risultati che alla fine sfocia nell'obiettivo societario. E allora c'è la Gandinese, che pare aver scelto con cura le gare da cui spremere il massimo dei risultati.
Nel girone di ritorno ha alzato bandiera bianca in casa di Caravaggio e Trevigliese – tutto sommato ci può stare, vista caratura e ambizioni delle rivali – e fatto punti con tutte le altre: due 0-0 (con la temibile Verolese e l'imprevedibile S. Paolo) e soprattutto tre successi sonanti, conquistati con Orsa, Sirmionese e Nuvolera. Compagini che, oltre alla targa Bs, hanno in comune una certa propensione alla zona rischio: e poiché la Gandinese stessa sta facendo di tutto per allontanarsi da simile campo minato, ne consegue che far punti contro simili dirette concorrenti origina una spinta doppia verso quell'agognato obiettivo chiamato salvezza.
E il protagonista dell'ultima affermazione – ottenuta sul campo sintetico di Nuvolera – si chiama Enrico Baratelli, vent'anni compiuti lo scorso novembre, tipico esempio di prodotto sfornato dal settore giovanile allestito dal presidente Tonino Bosio. Centrocampista esterno portato più a sostenere la manovra offensiva che non a concretizzarla sotto porta, ha siglato la prima doppietta della sua ancor giovane carriera, prima portando in vantaggio i rossoneri dopo appena 3' e poi chiudendo i conti con la marcatura del definitivo 3-1 siglata a un quarto d'ora dal termine. «Non so se dipenda dal fatto di aver giocato a sinistra – racconta il giorno dopo, lui che la sua dimensione se l'era costruita sgroppando lungo la corsia opposta – ma a prescindere dal lato di azione devo dire che mi sento abbastanza in forma, al pari di tutta la squadra che pare davvero in salute. Continuando di questo passo non dovrebbe essere difficile raggiungere la quota salvezza: siamo sulla buona strada e neppure tanto lontani, ma l'importante è che si smetta di correre soltanto quando sarà la matematica a sancirlo».
Tra l'altro i gol di Baratelli sono giunti propizi in un momento in cui la Gandinese non può ancora pienamente disporre del suo attaccante principe, quel Bazzana costretto parzialmente ai box da problemi fisici: «Mauro sta recuperando e penso che a breve possa essere impiegato al 100%: il suo apporto per noi è fondamentale, anche se va sottolineato come gli altri attaccanti ci stiano dando dentro. Vigani è un giovane che ha già segnato parecchio e Spreafico, pur non essendo prima punta effettiva, ha trovato già modo di segnalarsi nelle cronache».
Insomma, il gruppo di mister Ferraris può guardare con giustificato ottimismo anche al filotto inquietante che l'attende a partire dal prossimo turno: «Affronteremo in serie Suzzara, Ghisalbese, Feralpi e Ardens Cene, cioè quattro delle prime cinque: una serie terribile, ma noi andiamo a giocarcela con tutti e non è escluso che i punti possano arrivare, finalmente, anche nelle partite più difficili». In mezzo, comunque, ci sarà anche il recupero con la Serenissima: e qui, a una squadra abituata a vincere gli scontri diretti, i tre punti non dovrebbero sfuggire.

Autore: 

Gigi Di Cio

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