E in musica si riscoprono i sotterranei

Stasera un concerto nei suggestivi dedali un tempo usati come magazzini

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02/01/2010
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I sotterranei del convento

Nell'ambito delle iniziative per l'inaugurazione del nuovo Museo delle Orsoline, c'è un appuntamento certamente suggestivo: stasera alle 21 si terrà, infatti, «Musica sotto il chiostro», un concerto per flauto e chitarra ospitato nell'inusuale cornice dei sotterranei del convento. «Si tratta – spiega Silvio Tomasini – di un dedalo per certi versi ancora sconosciuto, che occupa una porzione significativa della struttura conventuale. Un tempo in queste sale si conservavano le derrate alimentari del convento e addirittura veniva pigiata l'uva e prodotto il vino. Le cantine offrono un contesto molto particolare, che abbiamo deciso di valorizzare con una proposta innovativa». Saranno due gandinesi, Alice Colamonaco al flauto traverso e Matteo Brignoli alla chitarra classica, ad animare la serata. Si tratta di due giovani componenti della banda cittadina, che hanno deciso di approfondire un percorso dedicato alla musica da camera.
«La delicatezza dei due strumenti – spiega Brignoli –, ben si adattava nell'800 all'ascolto da salotto e i nobili amavano riascoltare le arie delle opere più in voga. Per questo suoneremo l'ouverture da "La gazza ladra" di Rossini, ma ci sarà spazio anche per brani contemporanei, come l'"Historie du tango" di Astor Piazzolla».
Il percorso museale che viene inaugurato non si riduce, dunque, alle sole sale dell'esposizione, ma si estende all'intero complesso dell'ex monastero benedettino secondo un innovativo concetto di museo diffuso.
«Il grande chiostro interno – sottolinea Tomasini – è un autentico gioiello architettonico e ad esso si aggiunge la sala principale, dove sono conservate reliquie di numerosi santi. In questo luogo, adibito contemporaneamente a spazio per la preghiera e ambiente espositivo, è da segnalare la collocazione del corpo di una santa giunto di recente da Roma. Si tratta delle spoglie mortali di Santa Clementina vergine e martire. La chiesa conventuale di San Carlo Borromeo e San Mauro chiude il percorso destinato al visitatore con importanti testimonianze pittoriche e uno spaccato significativo dell'arte barocca a Gandino. Nella chiesa va ricordato che è conservato anche il saio reliquia di San Pio da Pietrelcina».
L'intero percorso è accessibile ai diversamente abili ed è dotato di descrizioni bilingue in italiano e inglese. Il museo è dotato anche di un piccolo auditorium con circa 50 posti. Il gruppo «Amici del museo» di Gandino si occuperà in futuro di coordinare i rapporti con il Museo della basilica e di rendere possibile l'accesso ai numerosi gruppi di visitatori. La permanente sarà visitabile tutti i sabati e i giorni festivi dalle 14 alle 18, oppure su richiesta.

 

Autore: 

G. B. G.

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