E Gandino protesta con la Svizzera: «Donna respinta»

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Data pubblicazione: 

26/06/2011
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La frontiera tra Italia e Svizzera

E a proposito di carte d'identità, proprio il 14 maggio, giorno in cui è entrato in vigore il decreto che autorizza l'emissione della carta d'identità anche per i neonati, è stata anche la data in cui Gandino ha «dichiarato guerra» alla Svizzera.
«Toni assolutamente pacati e costruttivi da una parte e dall'altra – spiega subito Cristina Bosis, responsabile dell'Ufficio anagrafe di Gandino – e uno scambio telefonico e epistolare che va segnalato perché fa sicuramente giurisprudenza in materia»: la responsabile gandinese a maggio ha firmato la lettera indirizzata all'Ufficio doganale di Lugano che richiedeva delucidazioni urgenti riguardo un caso riguardante una cittadina gandinese. «Il giorno 1 maggio 2011 nelle prime ore del pomeriggio – recita la lettera – la signora (omissis) in possesso di valida carta d'identità, valida per espatrio e debitamente prorogata con relativo timbro, è stata fermata alla dogana di Chiasso da un frontaliero svizzero e le è stato impedito l'ingresso in Svizzera adducendo a motivazione il fatto che tale documento, munito di timbro a tergo, non fosse ritenuto valido per la Svizzera».
Informato il Consolato
«Ho informato immediatamente il Consolato svizzero a Milano – continua Bosis – e la console stessa ha ribadito quanto già impartito dalle disposizioni: la Svizzera deve accettare tale documento». La lettera del Comune di Gandino segnalava anche e soprattutto «la difficoltà di dare ai cittadini informazioni di legge e di comportamento univoche e chiare».
La risposta svizzera non si è fatta attendere, e appena due giorni dopo (gli svizzeri…sono svizzeri!) è arrivata la risposta firmata dal capitano Fabio Giussani, capo di Stato maggiore del Corpo delle guardie di confine. «La legge doganale – recita la lettera – cita all'articolo 100 che il Corpo delle guardie di confine è abilitato al controllo dei documenti personali, all'identità e al diritto di varcare il confine delle persone. In virtù di questa disposizione gli agenti verificano la validità dei documenti personali e la loro autenticità. Le modifiche ufficiali su qualsiasi documento, volte a prolungarne la validità o a modificarne dei dati ivi contenuti, sono accettate e riconosciute valide per l'entrata in Svizzera. La carta d'identità italiana, rinnovata mediante il timbro del Comune responsabile, prolungandola così di ulteriori cinque anni, è accettata senza alcuna condizione particolare. Per qualsiasi informazione ufficiale o richiesta specifica è attivo il sito Internet www.cgcf.ch».

Autore: 

Giambattista Gherardi

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