Dal campanile la «tola» annuncia le funzioni

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25/03/2005
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Celestino Caccia ed Emanuele Bertocchi sul campanile

Le antiche tradizioni della Settimana Santa rivivono a Gandino dove si rinnova una consuetudine antichissima: quando le campane sono «legate» per rispetto alla Passione di Cristo, l'annuncio delle funzioni e dei momenti di preghiera viene attraverso il suono della «tola», «tabella» o «ciaramicola», dall'alto dei 77 metri del campanile della basilica. Sulla cima della torre campanaria, da oltre 15 anni salgono Celestino Caccia ed Emanuele Bertocchi, muniti di una tavola in legno di noce delle dimensioni di 50 per 35 centimetri e provvista di due maniglie in ferro mobili. Impugnato con la mano e agitato ritmicamente l'attrezzo produce un frastuono che viene udito anche a distanze notevoli. E mentre uno percuote la «tola», l'altro grida annuncia a voce spiegata e in dialetto, a seconda dei casi: l'«Ave Maria», «Ol matütì», «E funziù», «ol Pater». I due si alternano nei ruoli e ripetono il rituale otto volte, una per ogni lato del campanile. La tradizione si è rinnovata ieri dopo la funzione «in Coena Domini», prosegue oggi alle 7, alle 12, alle 15 e alle 20,30. Altrettanto avviene il domani finché le campane vengono «slegate» per annunciare la Resurrezione. Probabilmente la tradizione è da mettere in relazione alla consuetudine medievale di convocare l'arengo popolare «ad tolam batutam», cioè con il richiamo della tavola suonata per le vie del paese. Legata al Venerdì Santo è anche la tradizione della «Cruca», una sorta di focaccia confezionata con farina di grano, uva sultanina, noci, olio, cannella e lievito. È un dolce esclusivo di Gandino, preparato solo in occasione del Venerdì Santo da alcuni panettieri del paese.

Autore: 

F. I.

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