Da Scanzorosciate a Gandino: una «classica» gita in bici

Il percorso ciclopedonale non è ancora completato. Arte e storia nell'importante centro seriano

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11/05/2006
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Sosta davanti alla basilica di Gandino
Una bella giornata di primavera ci suggerisce di pedalare su un percorso ciclopedonale ormai «classico» e molto apprezzato, alla volta di un importante centro della Val Seriana, Gandino. Fiorente ieri come oggi grazie all'industria laniera, conserva monumenti importanti in un nucleo storico ben conservato.
A Scanzorosciate in via Manzoni inizia il percorso protetto che si snoda a lato della strada fino al parco comunale di Villa di Serio; procede poi lungo il Serio, si interrompe in corrispondenza del ponte verso Alzano, riprende ad Alzano Sopra, da dove costeggia sempre il fiume nei comuni di Nembro, Pradalunga, Albino e Cene; si interrompe di nuovo nel centro di Gazzaniga, per riprendere fino a Vertova, capolinea per ora della ciclovia.
Stanno procedendo velocemente i lavori per la continuazione del percorso riservato a pedoni e ciclisti che passerà, con un ponte di legno, sulla sponda sinistra del Serio in località Somnes, uno spiazzo dove si trovano i resti di una galleria. Attraverso questo tunnel, lungo due chilometri, un trenino Decauville trasportava alla stazione di Vertova la lignite estratta dalle miniere della Valgandino.
Per ora dobbiamo raggiungere Colzate percorrendo via Canale e, attraversato il Serio sul ponte della strada provinciale, prendere a destra la salita verso l'«agher» di Casnigo. Dopo un paio di tornanti arriviamo nei pressi del cimitero: imbocchiamo a sinistra via Vittorio Emanuele, fino alla piazza su cui si affaccia la bella chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista.
Da via Trieste pedaliamo poi in saliscendi attraversando il territorio di Cazzano S.Andrea, immersi nello scenario della Valgandino. Procedendo senza fretta possiamo ammirare le montagne che circondano la bella conca: il monte Farno, il Corno, la Montagnina, il monte di Sovere; da lontano vediamo spuntare sopra i tetti l'alto campanile della basilica di Santa Maria Assunta, coronato da una grossa cuspide «a cipolla», opera di un artista altoatesino che operò a Gandino nel XVII secolo.
Arriviamo dopo una breve salita nella centrale piazza del Comune, dove sorgono il Palazzo Vicariale e il Palazzo del Salone della Valle, dove è conservata la pergamena dell'Emancipazione, stilata nel 1233 a suggello dell'autonomia conquistata dai comuni della Valgandino dalla servitù feudale alla famiglia De Ficienis.
Centro della vita artistica e religiosa di Gandino è la grande piazza su cui si affacciano la splendida basilica, il Museo di arte sacra, la casa parrocchiale, il battistero. Notevoli anche le chiese sussidiarie di Santa Croce, di San Giuseppe e di Santa Maria Nascente. La storica prosperità di Gandino è testimoniata dall'alto numero di belle dimore borghesi e mercantili erette tra il Cinquecento e il Settecento: in via Castello Palazzo Giovanelli e Palazzo Zilioli con splendido parco, in via Mazzini palazzo Radici, in via Dante palazzo Caccia Spampatti, insieme a molti altri che contribuiscono a dare all'intero borgo un aspetto austero e signorile.

Autore: 

Daniela Radici

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