Da 35 anni Capodanno in vetta

Domenica Messa e scambio di auguri alla Croce del Pizzo Formico

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30/12/2005
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Con le sue 78 primavere portate con cipiglio, don Martino Campagnoni, dal 1961 direttore del Patronato San Vincenzo di Clusone, continua, quando i numerosi impegni glielo consentono, ad andare in montagna.
Uno degli appuntamenti ai quali da 35 anni non è mai mancato è quello con la grande Croce che dal 1933 troneggia sulla vetta del Pizzo Formico, a 1.637 metri di altitudine. Proprio ai piedi di questa Croce, don Martino alle 10,30 di domenica, come ormai avviene dal 1970, anche quest'anno celebrerà la Messa, alla quale parteciperanno circa 500 appassionati di montagna. «La Messa – afferma il sacerdote – sarà celebrata con qualsiasi condizione meteo». Freddo, neve e gelo infatti non hanno mai impedito in passato agli «Amici del Formico» di partecipare alla bella tradizione che consente loro di ringraziare il Signore dalla cima della montagna che fa da spartiacque tra l'altopiano di Clusone e la Val Gandino. E dove possono anche scambiarsi gli auguri per il nuovo anno in un'atmosfera particolarmente affascinante, fatta di candore, silenzi e panorami mozzafiato che spaziano dalle più alte vette delle Orobie fino alla pianura e alla catena appenninica.
«Era il 1970 – ricorda don Martino – quando io e altri cinque amici il primo dell'anno ci recammo sulla vetta del Formico per mangiare una fetta di panettone e per scambiarci gli auguri. Mentre eravamo seduti sotto la Croce che svetta sulla sommità della montagna, abbiamo pensato di promuovere l'iniziativa anche per i Capodanno a venire». E così da allora è avvenuto. E la schiera di coloro che da quella data hanno voluto partecipare all'incontro si è fatta sempre più numerosa, tanto che oggi gli «Amici del Formico» sono circa 500. Non sono riuniti in una vera e propria associazione ma, puntualmente, ogni primo giorno dell'anno si ritrovano ai piedi della Croce per la Messa e lo scambio di auguri. Alla vetta salgono da Clusone, passando per San Lucio e per il Pianone, oppure dalla Val Gandino. Punto tradizionale di incontro dei gruppi è la capanna Ilaria, da dove poi tutti i partecipanti insieme salgono alla Croce posta in cima alla montagna. Dopo la celebrazione della Messa, una fetta di panettone e il brindisi al nuovo anno.
La storia della posa di questa Croce la racconta Sergio Giudici, uno degli storici di Clusone: «Un certo Giovanni Colombo di Clusone, ultimo discendente del casato dei “Gubì”, a seguito di un voto della sua famiglia, promosse nel 1933 la costruzione della Croce del Formico. Per la sua realizzazione furono coinvolte centinaia di persone, tra le quali numerosi contadini che misero a disposizione cavalli, muli e asini per il trasporto dei materiali da Clusone alla cima del Formico. Una volta edificata, la Croce fu benedetta dall'arciprete di Clusone monsignor Attilio Plebani il 17 agosto 1933». La Croce è alta 19 metri ed ha una apertura delle braccia di 9, 50 metri.

Autore: 

Enzo Valenti

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