Continua la gara per aiutare la piccola Alessia dopo il rogo

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Data pubblicazione: 

10/11/2004
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Fausto Picinali con la moglie e la piccola Alessia

Continua la gara di solidarietà per regalare un corredino nuovo ad Alessia Picinali, la bimba nata domenica scorsa all'ospedale di Alzano e rimasta senza vestitini dopo l'incendio che - la sera prima - aveva distrutto l'appartamento dei suoi genitori a Gandino.
Nella giornata di ieri i telefoni del papà Fausto Picinali, di 38 anni, e della mamma Pamela Bernini, di 20, hanno suonato diverse volte: almeno una decina le persone che hanno offerto tutine, ciucci, biberon per la piccola Alessia, ma anche indumenti per i due genitori, anch'essi sprovvisti di vestiti dopo il rogo di sabato notte. In soli due giorni, dunque, si sono mobilitate quasi 20 persone: amici, parenti, ma anche famiglie che non conoscevano la coppia di Gandino. Tra i tanti che ieri hanno telefonato o portato borse piene di vestitini per la neonata, due genitori di Gandino, una signora di Vigano San Martino e una di Brusaporto.
«Ringraziamo tutti per la sensibilità che hanno dimostrato - dicono i genitori di Alessia - ora possiamo far fronte all'emergenza dei primi giorni». Pamela Bernini e la figlia sono state dimesse dall'ospedale di Alzano alle 15,30 di ieri e ora sono ospiti dei genitori di Fausto Picinali. Solidarietà anche da parte della sezione di Albino dell'Associazione radioamatori italiani (Ari), di cui Fausto Picinali fa parte, che si è offerta di aiutare il neopapà a ottenere il duplicato (l'originale è bruciato) della licenza per radioamatore e a recuperare i dati del quaderno dove in 11 anni di radioascolto aveva raccolto oltre 8.000 contatti, frequenze e dettagli tecnici sulle conversazioni via radio.
E hanno trovato un tetto anche i tre senegalesi rimasti senza casa a causa dello stesso incendio di sabato notte in vicolo Santa Croce. Il Comune ha offerto loro un appartamento ammobiliato nella frazione Barzizza. Mantenendo fede all'impegno assunto il giorno stesso in cui è avvenuto l'incendio che ha reso inagibili tre unità abitative, il sindaco Gustavo Maccari ha ricevuto Konte Cheschou, il senegalese che lavora in un'azienda tessile di Leffe e che, a nome anche dei due connazionali scampati al rogo, ha esposto la loro condizione, chiedendo la solidarietà della comunità. E i gandinesi non hanno ignorato l'appello: l'Amministrazione comunale ha trovato l'alloggio in un appartamento di sua proprietà, cittadini e imprenditori locali hanno dato la disponibilità a reintegrare quanto è andato distrutto tra le fiamme, mettendo a disposizione degli sfortunati senegalesi indumenti, biancheria, suppellettili e utensili domestici.

Autore: 

Emanuele Biava, Franco Irranca

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