Comune unico in Val Gandino? “Cazzano non ci starebbe mai”

LETTERA

Pubblicato da: 

|

Data pubblicazione: 

25/09/2009
|

Letture: 

1483

Il sindaco di Casnigo arriva secondo, ma forse anche terzo e oltre perché l’idea di costituire un comune unico in Val Gandino ci hanno già pensato (senza esito) altri, venti anni fa. Nello statuto del comune di Cazzano S.A. approvato all’inizio degli anni 90, che è stato adottato riprendendo quello di Gandino, (e forse più o meno come quello degli altri comuni della valle) all’articolo 2 – Dichiarazione di intenti - sta scritto: “Il Comune di Cazzano Sant’Andrea di concerto con gli altri comuni della Val Gandino, promuove ogni opportuna forma di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, nonché le iniziative politico-amministrative e i provvedimenti più idonei al perseguimento dell’unione dei comuni stessi, nell’ottica della loro futura fusione in comune unico di Valle. Preliminarmente si impegna a discutere e realizzare studi e progetti comuni nell’ambito dei servizi, dell’ecologia e dell’assetto del territorio al fine di creare forme stabili di collaborazione fra enti territoriali diversi, ponendo le necessarie basi culturali e organizzative”.
Questa dichiarazione era frutto di amministratori di Gandino, quando DC e PCI apparentemente non convivevano, forse anche per questo al Sindaco Imberti è sfuggito questo passaggio, ma comunque è fallita l’ottica della fusione perché nella revisione dello statuto del comune di Cazzano Sant’Andrea, avvenuta nel 2005, non c’è nessun richiamo. E nello statuto degli altri comuni ? Quindi c’erano già le intenzioni, ma dalle intenzioni alla realtà ne passa del tempo e io sono convinto e mi auguro che questo non si avveri. Pur collaborando tra comuni, manteniamo le nostre identità. A proposito di collaborare, da quanti anni si parla della caserma dei Carabinieri senza venire a capo di niente, e quante riunioni e parole senza seguito? Il Sindaco Imberti di Casnigo dice che i Sindaci di Gandino e di Leffe sono d’accordo e quindi, essendo i paesi più grossi della Valgandino il discorso sarebbe già chiuso (parole di Imberti).
Io dico che poiché i Sigg. Sindaci di Casnigo e Gandino, pur originari dei paesi da loro amministrati, abitano al di fuori della Valle Gandino, il loro parere o convinzione personale passa in secondo piano, sarà chi ci vive nella valle a decidere. Si potrebbe anche chiedere che il Sindaco sia residente nel comune che amministra, non sarebbe più giusto? Sul piano finanziario il Sindaco Imberti quantifica il risparmio in un milione di euro l’anno, una grossa sparata che come altre cadono alla prima seria analisi (si ricorda Sindaco, il costo per la strada agrosilvopastorale di Giondito?), Ma dove sarebbero i risparmi? Anni fa i comuni avevano pochissimi dipendenti, poi la burocrazia ha creato difficoltà ai cittadini e di conseguenza si è dovuto aumentare il personale; da parte del sindacato non c’è un rapporto numero abitanti /dipendenti da rispettare??? Al nord tutti i comuni sono sotto organico, al tempo in cui il comune di Cazzano S. A. aveva1360 abitanti e 5 dipendenti, un comune del sud con pari abitanti aveva 26 dipendenti (notizia riferita da un meridionale ex Segretario di Cazzano, trasferitosi poi in quel comune). Per eliminare i costi basterebbe eliminare tanta burocrazia e il problema sarebbe risolto. Il costo è quello degli amministratori? Una volta gli amministratori lo facevano per passione al proprio paese, dopo cinque anni impegnati e non essere pagati, uno (non sempre) lasciava il posto ad un altro. Diminuire o eliminare il compenso agli amministratori ridurrebbe il costo. Quante grandi associazioni di volontariato vivono senza ricevere compensi? Liti interne e riunioni, ma proprio il sindaco di Casnigo ne parla? Forse non ricorda che per la approvazione dello statuto per la trasformazione da Consorzio a S.p.A. degli Impianti Sportivi Pietro Radici, scelta fatta dai dieci comuni proprietari, fu il suo comune, di cui Egli era Sindaco, a far aspettare per due anni gli altri nove che avevano approvato e solo per incomprensione tra Lui e un Suo Assessore, ed ora vuol fare la morale ai campanilismi di paese? Si crede già investito da Arcisindaco, come ironicamente detto ad Antenna 2 TV? Diamo tempo al tempo e vedremo dove sono i campanilismi e i litigi. Riguardo al mio paese, Cazzano S. Andrea, sono convinto che il Vostro paventato referendum non passerà.
Il 7 dicembre 2009 ricorre il 50° della ricostituzione del Comune di Cazzano Sant’Andrea avvenuto con decreto del presidente della Repubblica n°1218 del 7 Dicembre 1959. Infatti Cazzano che con Regio Decreto 1426 del 28 Giugno 1863 era stato autorizzato ad assumere la nuova denominazione di Cazzano Sant’Andrea, con regio Decreto n°1858 del 14 Luglio 1928 veniva unito a Casnigo. La pratica per la ricostruzione del comune di Cazzano Sant’Andrea iniziò nel 1956 e tanti di Cazzano ricordano ancora l’impegno per questo fine. Non credo che i cittadini di Cazzano vanifichino quanto fatto da chi prese queste decisioni.
Sognare è bello, lasciamo pure che il Professor Imberti continui a sognare ma spero proprio, non per campanilismo, che ogni paese mantenga la sua identità, fa parte della nostra storia e delle nostre tradizioni che dobbiamo salvaguardare, non scomodiamo il Romna, lasciamolo scorrere nel suo letto come ha sempre fatto.
Ringrazio per la gentile ospitalità.

Autore: 

Antonio Bernardi - Cazzano Sant’Andrea

Autore: 

webmaster
|