Domani la processione, in occasione dell'Immacolata. Il parroco: comunità piccola ma vivace
Nuovo abbraccio con le comunità della Valle Gandino per il vescovo Francesco Beschi che, dopo aver salutato negli ultimi mesi Barzizza e Cazzano, domani visiterà la parrocchia di San Giacomo apostolo a Cirano, in occasione della festa dell'Immacolata. «Cirano è una comunità relativamente piccola – dice il parroco don Corrado Capitanio – che vive con orgoglio la propria identità e sostiene le attività parrocchiali con generosità. Negli ultimi anni sono arrivate molte famiglie giovani grazie a nuovi insediamenti abitativi. Siamo lieti che il vescovo abbia accolto il nostro invito in coincidenza della festa dell'Immacolata che a Cirano è molto sentita». Il vescovo presiederà alle 14,30 la processione con la statua della Vergine, accompagnata dalla banda musicale di Gandino.
«Quest'anno – aggiunge don Corrado – la nostra parrocchia taglia anche il traguardo dei quarant'anni di vita. Fu nel 1969 che il vescovo Clemente Gaddi eresse la chiesa sussidiaria di San Giacomo al titolo di parrocchiale. Una decisione resa necessaria dalle circostanze, ma anche il riconoscimento di una storia di fede e di comunione degli abitanti della contrada».
Le circostanze cui fa riferimento il parroco sono quelle legate alla triste data del 21 settembre 1968, quando Cirano si ritrovò improvvisamente senza la propria chiesa: crollò il campanile che si rovesciò sulla cupola e distrusse il lato dove era posto l'altare della Madonna, risparmiando però la statua, opera fantoniana del 1736, proveniente dalla chiesa (demolita) del convento dei frati di Santa Maria ad Ruviales di Gandino. Le cause furono individuate nei lavori di scavo avviati in quel periodo a lato della chiesa, con possibili aggravanti l'umidità e un pesante sopralzo della stessa torre nel 1914. Il crollo avvenne intorno alle 7 del mattino e per puro caso non si registrarono vittime. Fino al 1968 la chiesa di Cirano era una delle sussidiarie di Gandino e vi operava un curato, don Vittorio Bonacina, che nel 1967 aveva sostituito don Giuseppe Pellegrini, nominato parroco a Premolo. La chiesa originaria era stata consacrata nel 1446 e rifatta in epoca barocca con la costruzione della cupola. Nel 1969 il vescovo Gaddi la eresse a parrocchia, anche per avere la possibilità di godere di benefici e contributi statali allora riservati alle nuove chiese. Don Bonacina fu il primo parroco e il 2 maggio 1975 si arrivò alla consacrazione della nuova chiesa, costruita sotto la guida dell'architetto Pietro Bajo.
Per molti anni le funzioni erano state ospitate nel salone dell'oratorio. Il campanile fu ultimato nel 1987 su progetto dell'architetto don Pino Gusmini. Il bronzo proveniente dalla fusione delle campane distrutte dal crollo fu utilizzato per quelle nuove: 11 campane cui se ne aggiunsero altre 3 negli anni successivi. «È un evento che ha segnato profondamente la storia della comunità – conclude don Corrado – e proprio per questo non abbiamo ricordato con particolare enfasi l'anniversario del crollo, bensì quello di fondazione della nuova parrocchia».