Cinque «sì» alla chiamata del Signore

Domani nella chiesa ipogea del Seminario emetteranno la professione religiosa davanti al vescovo Tre sono bergamasche, due arrivano dall'Ecuador. «Tanta gioia ed emozione nel cuore»

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26/08/2005
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Sono cinque le religiose che emetteranno la professione religiosa davanti al vescovo Roberto Amadei domani alle 16 durante una solenne concelebrazione eucaristica nella chiesa ipogea del Seminario.
Tre sono bergamasche: suor Giuseppina Rudelli, 30 anni, di Gandino, della Congregazione delle suore Orsoline di Maria Vergine Immacolata, fondata a Gandino nel 1818 da don Francesco Della Madonna; suor Anna Maria Galizzi, di Ponte Nossa, della stessa Congregazione; suor Giovanna Colombo, 30 anni, di Zogno, della Congregazione delle Domenicane del Santo Rosario, fondata a Casolate di Lodi nel 1831 da don Francesco Fiazza. Le altre due religiose sono native dell'Ecuador, in Sudamerica: suor Norma Perez Valle, 34 anni, e suor Ruth Rodas Cabrera, 30 anni, entrambe della Congregazione delle suore Sacramentine, fondata a Bergamo nel 1882 dalla Beata Geltrude Comensoli. Alla vigilia della professione religiosa, sentono tutte «tanta gioia ed emozione nel cuore».
Suor Rudelli, laureata in Scienze della formazione primaria all'Università Cattolica, è entrata ventenne nelle Orsoline e ha al suo attivo l'insegnamento nel Lazio e una esperienza missionaria in Eritrea (Africa). «Ho maturato la mia vocazione già nell'adolescenza – racconta –. Ero impegnata nella mia parrocchia come catechista e in oratorio ed ero alla ricerca del senso della vita. Poi ho incontrato le suore Orsoline, che mi hanno trasmesso un messaggio di fede forte, tenerezza, servizio umile e generoso nell'educazione della gioventù. Sono stata a contatto anche con le suore anziane, che hanno alle spalle una vita di generosità e carità».
Attualmente, suor Rudelli insegna nella scuola materna di Predappio (Forlì), paese natale di Mussolini. «In Romagna, la gente magari non frequenta le chiese, però apprezza molto noi consacrate e il nostro impegno in campo educativo».
Suor Galizzi, diploma di maestra, è entrata ventunenne nelle Orsoline. Ha assistito le suore anziane e malate e poi l'insegnamento nelle scuole di Fiorano e di via Masone in città. «Questa mia scelta – confida – è frutto di un cammino di discernimento sul senso della vita. In parrocchia era impegnata come catechista e frequentavo l'oratorio, ma non pensavo a farmi suora. Poi ho sentito una voce che mi chiamava e ho risposto “Sì”. Come una crescita personale e reciproca, mi sento molto arricchita stando accanto ai bambini delle scuole, al loro inizio di cammino della vita e anche alle loro difficoltà. Così pure mi sono sentita molto arricchita a contatto con le religiose anziane, malate e sofferenti, alle loro storie di vita che trasmettono sia fede e dedizione totale a Dio e all'umanità, sia i valori essenziali dell'esistenza».
Suor Colombo appartiene alle Domenicane del Santo Rosario, congregazione in cui è entrata diciannovenne. Ha il diploma di ragioneria e la laurea in Scienze infermieristiche. Ha maturato esperienze nella casa di formazione in via Tassis a Bergamo Alta, a Settala (Milano), a Pavia e in Costa d'Avorio in Africa. «Guardandomi indietro – racconta – mi accorgo della velocità con cui sono trascorsi gli anni, ma anche di quanto siano stati intensi. La mia vocazione è nata già nell'adolescenza, fino alla decisione di entrare nella stessa congregazione di una cugina paterna, che è suora missionaria».
Suor Colombo aveva conosciuto le Domenicane del Santo Rosario nel paesino di Sant'Antonio Abbandonato, in cui andava come scout. «Anche questa bellissima esperienza è stata fondamentale nella mia scelta religiosa. Fra gli scout si impara l'essenziale delle cose e la bellezza dello stare insieme, ad aiutarsi, a fare il passo più piccolo per aspettare gli altri. Oggi più che mai, la vita religiosa è una scelta controcorrente in un modo che si basa sulla fretta e sulla corsa al consumismo che fa chiudere gli occhi alle necessità altrui e non fa più distinguere il valore di una vita donata al Signore».
Le due religiose ecuadoriane hanno conosciuto le Sacramentine nel loro Paese, in cui la congregazione è presente dal 1987 in tre diocesi e in un vicariato apostolico. Sono impegnate nella pastorale parrocchiale e vicariale, oltre che nelle scuole materne e primarie, alla luce del carisma della Fondatrice, di cui è in corso il processo di canonizzazione.

Autore: 

Carmelo Epis

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