Cenate Sotto Villa Bonduri in un libro

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03/11/2006
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«La casa da patron et da massaro con il brolo nella terra di Cenate - Storia della settecentesca villa Bonduri»: è questo il titolo del libro di Giovanna Capoferri Mosconi, pubblicato dall'Amministrazione comunale di Cenate Sotto, che sarà presentato domani nella sala «Gewiss» dell'oratorio.
Alla serata, che aprirà i battenti dalle 21, prenderanno parte, tra gli altri, il sindaco Gianluigi Belotti, la parlamentale leghista Carolina Lussana, il parroco don Amadio Nezosi, l'assessore alla Cultura e all'Istruzione Thomas Algeri, Giosuè Berbenni, direttore della collana «Cenate nella storia» oltre che presidente della neonata Pro loco, don Goffredo Zanchi, docente di Storia della chiesa al Seminario di Bergamo, l'autrice del libro Giovanna Capoferri Mosconi e lo storico ed ex sindaco di Trescore, Mario Sigismondi.
La serata sarà allietata dai musicisti Mario Remigi, al flauto dolce, e Marcello Remigi alla chitarra, che durante la presentazione del libro intoneranno brani di musica barocca.
L'opera che verrà presentata domani sera fa parte della collana «Cenate nella storia» ed è l'esito di un'approfondita ricerca storica che ha come obiettivo la ricostruzione delle radici dell'isolato che si trova tra via Manzoni, via Roma, via Caravaggio e via Moroni a Cenate Sotto. La narrazione è molto dettagliata, grazie ai documenti rinvenuti dall'autrice con una capillare ricerca condotta negli archivi e nelle biblioteche bergamasche.
Il testo pone attenzione, in particolare, all'edificio padronale tuttora esistente, collocato a est dell'isolato descritto e che è stato costruito nel 1700 per volontà della famiglia Bonduri di Gandino, noti imprenditori nel settore della lana.
Nella sua descrizione Giovanna Capoferri Mosconi spazia dalla fine del 1300, quando i proprietari del terreno in questione erano i Suardi, fino ai primi anni del 1900.
Ma la grande svolta al cambiamento urbanistico dell'area fu data all'inizio del 1700 con i Bonduri, che diedero un aspetto nuovo ad alcuni edifici, sempre più assimilati per la loro architettura alle ville realizzate in quegli anni a Venezia. Tra le pagine di «La casa da patron et da massaro» non si legge una descrizione di carattere solamente architettonico: l'autrice, infatti, ha voluto evidenziare le abitudini della vita quotidiana di coloro che, secolo dopo secolo, hanno vissuto nell'isolato di Cenate Sotto.
L'invito a partecipare alla serata culturale in sala «Gewiss» è esteso a tutta la popolazione del paese, che potrà così tuffarsi nella storia di un angolo caratteristico di Cenate Sotto. L'ingresso è libero.

Autore: 

Monica Armeli

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