«C'è un'altra cabina da salvare» In campo ora scende Gandino

Dopo il caso di Moio de' Calvi. Il Comune scrive all'Authority: servizio utileTelecom punta a rimuovere la postazione di Barzizza. A breve il verdetto

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04/11/2010
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Livio Marchi, della Consulta della frazione di Barzizza, davanti alla cabina di piazza Duca d'Aosta
Annuncio sulla cabina

Nella Bergamasca c'è una nuova cabina da salvare. Dopo la storia a lieto fine di Moio de' Calvi, in Valle Brembana, che nel corso dell'estate ha tenuto banco sui media di tutta Italia, il piano Telecom per la progressiva rimozione dei posti telefonici pubblici poco utilizzati tocca ora la Valle Seriana e precisamente la cabina posta in piazza Duca d'Aosta a Barzizza, frazione di Gandino.

Un piano nazionale
Il piano di dismissione nazionale aveva avuto il via libera dell'autorità garante per le comunicazioni lo scorso aprile, vista l'esponenziale diffusione dei cellulari, per i quali l'Italia ha la media pro capite più alta in Europa. Erano stati posti però limiti alla rimozione delle cabine, salvaguardando ospedali, caserme, scuole e rifugi alpini, ed era stata data la possibilità a Comuni e privati di inviare via mail una specifica opposizione alla rimozione delle cabine, sulle quali vengono esposti avvisi di prossima rimozione.
A Barzizza i cartelli sono apparsi il 20 settembre e il Comune, con una lettera firmata il 4 ottobre dal sindaco Gustavo Maccari, ha detto «no».
«Si tratta dell'unico impianto pubblico – spiega Maccari – in una frazione molto popolata, con un nucleo storico in cui vivono anche molti anziani che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie».
Barzizza conta un migliaio di abitanti, è stato Comune autonomo sino al 1927 e ancor oggi è parrocchia a sé stante rispetto a Gandino.

«Servizio utile»
A interpretare i malumori di molti cittadini per la rimozione è anche la Consulta di frazione, attiva a Barzizza per iniziative di carattere sociale. «La postazione telefonica eventualmente più vicina – sottolinea il presidente Livio Marchi – è a quasi due chilometri, sulla piazza del municipio a Gandino. Alla distanza si somma un dislivello altimetrico molto significativo che rende assolutamente poco agevole l'eventuale trasferimento per persone con problemi di mobilità. Va detto che la cabina è anche il primo posto pubblico utile per quanti si recano sul monte Farno, località molto frequentata dove non vi sono telefoni fissi e dove è per lo più assente il segnale dei cellulari».
La distanza del posto pubblico più vicino è stata alla base delle motivazioni con cui il garante, che ha sede a Napoli, ha assicurato la permanenza della cabina a Moio de' Calvi, stimando in una distanza non superiore ai 400 metri un limite accettabile.
Il sindaco ha riassunto queste argomentazioni in un'ulteriore comunicazione all'Agcom, dopo che con una lettera del 28 ottobre ha confermato l'avvio del procedimento di opposizione alla rimozione, sottolineando che Telecom è tenuta a sospendere il procedimento di rimozione sino a quando l'autorità garante non diramerà una propria decisione in merito. La sentenza sulla permanenza della cabina è attesa a giorni.

 

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