“C’è gente che ha investito tanto e perdere non fa piacere a nessuno”

Il Sindaco Maccari risponde a Ongaro

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Data pubblicazione: 

17/06/2005
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Abbiamo incontrato Gustavo Maccari, sindaco di Gandino, per una risposta alla critica mossa da Marco Ongaro, ex primo cittadino, riguardo all’appartenenza di sinistra, o catto-comunista, per usare parole sue, dell’amministrazione comunale, ufficialmente appartenente ad una lista civica.

Quello che mi sorprende è la serenità con cui replica il primo cittadino in carica, che snocciola una risposta già pronta, abituato ormai alle critiche e agli attacchi personali.

"Vede", ci spiega un Maccari dal sorriso divertito "la gente mi conosce, come conosce tutta la mia famiglia. Credo che si possa dire di tutto. Ma non che sono un comunista. Sia chiaro: non lo reputo un’offesa. Ci sono galantuomini che, da comunisti, hanno contribuito alla libertà e alla democrazia di questo Paese. Semplicemente non è il mio caso: la mia storia personale è lì da vedere. Non sono stato un "rivoluzionario" quando andava davvero di moda (e i miei vent’anni … risalgono agli anni ’60) si figuri se lo posso diventare oggi, dopo il crollo dei muri ideologici".

Come si spiega, allora, questa campagna personale contro di lei e la sua Giunta?

"Credo che sia l’effetto della ennesima bocciatura elettorale. Non si faccia ingannare dalle dichiarazioni ufficiali, dai riferimenti alle percentuali: qui c’è gente che per essere eletta in Consiglio Regionale aveva investito tanto, eppure non ha avuto i risultati che si aspettava. E perdere non fa piacere. Soprattutto quando non si vive l’impegno nelle istituzioni come servizio alla gente, ma come atto di forza, come necessità di affermazione personale contro gli altri, come esercizio di potere e situazione di vantaggio personale. D’altronde, ha visto la mia Giunta? Non credo che la stima che ho per loro mi faccia velo, ma davvero non capisco come la si possa presentare quale gruppo di scalmanati. Sono persone che la stima della gente se la sono conquistata da soli, nella vita personale, prima ancora che con l’impegno nell’amministrazione civica. E, per fortuna, quella stima non la perderanno per quattro foglietti messi assieme da chi non ha neppure il coraggio di firmarsi e si nasconde sotto un’insegna di partito".

Marco Ongaro le contesta, però, di essersi schierato a sinistra, in Comunità Montana.

"Ho votato per eleggere presidente Bernardo Mignani (che, detto per inciso, è il segretario provinciale dell’UDC, non di Rifondazione Comunista). Che cosa avrei dovuto fare? Sostenere la conferma di un presidente della Lega Nord? La verità è che mi sono mosso, ad Albino, per gli stessi motivi per cui mi sono impegnato a Gandino: evitare che la cosa pubblica finisse ancora nelle mani di quel "ristretto" gruppo di persone che, cavalcando legittime aspettative di federalismo, ha messo in piedi, nella nostra valle, un sistema di potere al proprio esclusivo servizio".

Autore: 

m.p.

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