Carrara, il sogno olimpico si spezza in Canada

Paralimpiadi Il bergamasco si è fratturato tibia e perone. Doveva gareggiare il 18 e 20 marzo

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Data pubblicazione: 

11/03/2010
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Luca Carrara si è infortunato in allenamento a Vancouver

La rabbia per un traguardo sfiorato, per il sogno di una vita che va in fumo. Ma anche la necessità di guardare avanti per una vita che non ha regalato niente. È sfumato per un grave incidente in allenamento il sogno olimpico di Luca Carrara, l'atleta di Gandino giunto due giorni fa in Canada per disputare le Paralimpiadi a Vancouver.
Il 18 e 20 marzo Luca sarebbe stato impegnato rispettivamente nelle gare di slalom gigante e speciale, dove da anni si cimenta con ottimi risultati anche con atleti normodotati. Luca ha subìto la frattura di tibia e perone all'unica gamba di cui dispone, visto che la destra è stata amputata in giovane età per un tumore osseo. Il necessario intervento chirurgico è iniziato nel primo mattino a Vancouver, quando in Italia erano le 19.
«Luca - racconta la sorella Mariaelena - ha imparato a sciare da piccolo. A 14 anni ha dovuto sconfiggere una grave malattia che ha portato all'amputazione di una gamba. Dopo l'operazione non ha più affrontato le piste per 10 anni. Poi alcuni amici lo hanno invogliato a provare di nuovo. Ha imparato da solo, per tentativi, utilizzando uno sci normale e due racchette con alle estremità altri due piccoli sci che fungono da supporto. Ha messo nello sci tutta la caparbietà e l'entusiasmo che ha saputo mettere nella famiglia e nel lavoro. Le Olimpiadi erano il suo sogno già nel 2006, a Torino, ed enorme era stata la soddisfazione per la convocazione per Vancouver».
L'esordio agonistico è avvenuto nel 2004, grazie anche alla guida sapiente dell'allenatore Martino Belingheri. Quest'anno Carrara ha ben figurato, con un sesto posto in Coppa Europa e un nono posto in Coppa del Mondo, pur avendo impostato la preparazione su Vancouver. Luca era molto atteso nelle prove tecniche, soprattutto in slalom, dove era fra i favoriti con l'austriaco Schoenfelder e a due giovani australiani.
«La trasferta in Canada - continua la sorella - non era iniziata sotto buoni auspici. All'arrivo in aeroporto risultava disperso uno dei bagagli di Luca, quello contenente le protezioni che utilizza in gara sulla gamba amputata. Ora comunque speriamo che l'intervento riesca pienamente. Al resto sapranno dare i giusti contorni l'affetto della famiglia e di tantissima gente che in questi anni e in queste settimane ha cullato con Luca il sogno delle Olimpiadi».
In paese la notizia è circolata nel tardo pomeriggio e in molti hanno mostrato incredulità e commozione. Numerosi coloro che si sono rivolti al distributore di carburanti posto a pochi passi dalle scuole, dove quotidianamente operano i genitori di Luca, papà Gianfranco e mamma Colomba.
Le notizie dal Canada sono ancora frammentarie ed è prematuro stabilire una data di rientro, inizialmente fissata al 23 marzo. Ad attendere Luca ci sono innanzitutto la moglie Giulia, costantemente collegata con i dirigenti della nazionale italiana che assistono Luca, ma anche la piccola Irene di 6 anni. Con loro ci sono Gandino e l'intera Val Seriana.

 

Autore: 

Giambattista Gherardi

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