Capolavori tra computer e scrivanie

Fu Fausto Radici a volere la collezione. Stasera una «prima»

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23/06/2007
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La torre centrale del complesso che ospita la sede del gruppo Radici, inaugurata lo scorso anno, con cinque opere di Mariella Bettineschi, l’artista che stasera presenterà l’installazione «Octabins»
L’opera di Marco Perego «Senza titolo», collocata in una sala riunioni della sede di Radici Group, in via Ca’ Antonelli a Gandino;
«Non esiste cosa alcuna che l'arte non possa esprimere». La citazione del «Dorian Gray» di Oscar Wilde racchiude il senso di una galleria d'arte assolutamente «sui generis», che vive ogni giorno nella quotidianità di scrivanie e computer, e che per una sera diventerà occasione imperdibile per tutti gli amanti dell'arte.
La «Notte d'arte e cultura» della Valgandino stasera propone, infatti, un appuntamento di particolare eccezionalità: l'apertura al pubblico della sede di Radici Group, in via Ca' Antonelli a Gandino, che racchiude una sessantina di opere d'arte contemporanea di grande valore. Un'idea partita dal compianto Fausto Radici, campione nello sport e nell'attività industriale, scomparso nel 2002. «Nel corso degli anni – spiega il fratello Angelo, presidente di Radici Group –, molti artisti sono stati invitati a creare opere specificamente pensate per le nostre aziende.
Opere che comunicano emozioni, pensieri, visioni. Che possano trasformare e arricchire spazi di lavoro industriali. L'arte non è una componente di pura estetica, è pensiero che prende forma, ricerca incessante del senso delle cose, pratica della libertà, amore. Per Radici Group l'arte è tutto questo. Attraverso l'arte vogliamo favorire – continua Angelo Radici – l'incontro di energie creative ugualmente forti e intense: quelle dell'artista e quelle di chi abita quotidianamente i luoghi di lavoro». Fra gli artisti che hanno lasciato un segno nella sede gandinese spiccano Giò Pomodoro, Giuseppe Uncini, Enrico Castellani, Gianfranco Pardi, Carla Accardi, Arcangelo, l'argentino Horacio García Rossi, Piero Gilardi, Agostino Bonalumi, Pino Pinelli, Franco Ionda, Marco Mazzucconi, Maurizio Camerani, Stefano Ricci, Angelo Savelli, Lucilla Catania, Marco Perego e la francese Monique Prudent Minot. Non mancano gli esponenti della «Cracking art», con installazioni di particolare effetto.
Un posto di rilievo per Mariella Bettineschi, artista che a partire dall'86 ha avviato una collaborazione con il gruppo Radici e in particolare con Fausto, con il quale realizzò il progetto «Art & Industry» nella Textile Produkte di Villa d'Ogna. Le opere di Mariella Bettineschi, di Bergamo, sono in tutta Europa e in America. In occasione della «notte bianca» l'artista presenta «Octabins».
Il materiale di partenza è una semplice serie di contenitori da imballo – le «octabins» appunto – normalmente utilizzati per i granuli di nylon. In un unico grande percorso ad altezza di sguardo, si susseguiranno 10 «Octabins», dipinti tra il '92 e il 2007.

Autore: 

G. B. G.

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