La primavera del 2004 rappresenta una data importante per le campane delle chiese sussidiarie di Gandino: sono trascorsi, infatti, 50 anni dalla loro ricollocazione, avvenuta nel 1954, dopo la requisizione dei concerti originali da parte del regime fascista durante la Seconda guerra mondiale.
È del 23 aprile 1942 il decreto legge che disponeva la requisizione delle campane, escluse quelle storiche (cioè fuse prima del 1700). Il provvedimento turbò profondamente gli abitanti del paese e provocò la reazione immediata dell'allora parroco, monsignor Giovanni Maconi, che si preoccupò subito di salvare le campane della basilica; dispose pertanto che fossero tolte tutte le campane dalle chiese sussidiarie.
Nonostante questo provvedimento, mancavano all'appello 20 quintali di bronzo.
Il parroco riuscì alla fine nell'intento: convinse chi presiedeva alla requisizione che si «sacrificassero» tutte le campane delle chiese sussidiarie e quelle delle altre parrocchie, senza toccare quindi il concerto della basilica.
La requisizione avvenne nei primi mesi del 1943 e riguardò 22 campane per un totale di 36,45 quintali. Al termine della guerra, il ministero dei Trasporti varò alcuni decreti legge per la restituzione delle campane. La ditta Barigozzi di Milano si occupò della fusione delle nuove campane, iniziata il 3 marzo 1954 e conclusasi il 25 aprile dello stesso anno.
Gli abitanti di Gandino dovevano tuttavia attendere ancora qualche settimana prima di vedere o, meglio, sentire le loro amate campane suonare in cima ai campanili delle varie chiese sussidiarie.
Dopo il collaudo musicale, si diede il via ai preparativi per la consacrazione delle campane, avvenuta nel pomeriggio del 23 maggio 1954 dopo l'Amministrazione delle Cresime.
Per ricordare questo sentito anniversario che riguarda la storia di tutta la comunità gandinese, è stato per l'occasione restaurato l'apparato per il suono manuale «a martello» delle campane della Basilica.