Camionista precipita per 40 metri: salvo

Nello scontro con un'auto resta ferito un giovane L'incidente a Casnigo: il traffico della valle in tilt

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Data pubblicazione: 

07/06/2006
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Si è sfiorata la tragedia ieri, lungo la provinciale 42 della Valgandino (via Lungoromna), dove un autoarticolato Volvo, dopo lo scontro con una Volskwagen Polo, è precipitato da via Carrali, la strada che collega la provinciale con Casnigo, finendo di traverso sulla sede stradale sottostante dove, per fortuna, in quel momento non passava alcuna macchina.
Nell'incidente sono rimasti feriti l'autista del Volvo (trauma toracico) e il conducente della Polo, estratto dai vigili del fuoco dai rottami dell'auto, dopo laboriose operazioni, con le gambe fratturate. Sono stati trasportati agli ospedali di Seriate e Alzano. La provinciale della Valgandino è rimasta bloccata per circa tre ore, e i riflessi del blocco si sono ripercossi anche sulla Valle Rossa, unica strada alternativa per raggiungere la Valgandino dal fondovalle e sulla provinciale 35.
L'incidente è accaduto attorno alle 16,15: il Volvo FH 12 condotto da un cittadino rumeno residente in Italia, I. M., di 29 anni, dipendente della ditta di autotrasporti Guidetti che ha sede legale a Bergamo, stava salendo verso Casnigo, dove era diretto per caricare ferro alla ditta Cilas. A un certo punto, per cause da accertare, si è scontrato con la Polo che scendeva verso la provinciale 42. Il conducente del Volvo ha detto di essersi trovato davanti l'auto e di aver tentato di evitarla con una virata verso sinistra, ma nell'urto contro la Polo è finito contro il guardrail, lo ha piegato ed è precipitato lungo il pendio per una quarantina di metri. L'autista ha tentato la manovra per scongiurare un impatto violento, sterzando verso sinistra e facendo in modo che l'urto della cabina contro il terreno non fosse frontale. Le piante cresciute lungo il versante della valle hanno frenato la velocità, ma non hanno impedito che il pesante automezzo finisse per traverso sulla strada, in quel momento deserta. «Ho visto il grosso automezzo scendere lungo la scarpata in modo inarrestabile - ha raccontato Gerardo Bertocchi, 45 anni, di Peia, che stava risalendo la valle per rientrare a casa -. Ero a una quindicina di metri e ho fatto appena in tempo a frenare, fermandomi a cinque metri dall'autoarticolato. Sono corso subito a prestare aiuto al camionista. Ho aperto la portiera e lui è sceso da solo, non sembrava ferito in modo grave anche perché mi ha detto che indossava la cintura». Dato l'allarme, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Gazzaniga e Clusone, i carabinieri delle stazioni di Fiorano e Gandino e i mezzi di soccorso del 118 (due ambulanze medicalizzate della Croce Verde). La situazione più grave si è rivelata essere quella di via Carrali dove nella Polo scontratasi con il Volvo era rimasto incastrato il conducente, un giovane di Casnigo, M. B., di 19 anni. Per liberarlo i pompieri hanno dovuto fare uso di cesoie e di dilatatori, con i quali è stato possibile estrarre dalle lamiere contorte della macchina il conducente che è stato caricato sull'ambulanza e trasportato all'ospedale di Seriate, dove gli sono state riscontrate fratture alle gambe e la sospetta frattura del bacino. L'ambulanza, scortata dai carabinieri, ha dovuto percorrere la Valle Rossa per raggiungere la provinciale 35 non senza difficoltà, in quanto la strada era intasata di automezzi pesanti. L'autista del Volvo è stato ricoverato all'ospedale di Alzano per esami e accertamenti: accusava infatti lo schiacciamento della cassa toracica, probabilmente per il colpo dell'airbag, e presentava difficoltà di respirazione. In serata però è stato dimesso. Il Volvo è stato spostato sul ciglio della strada grazie all'intervento dell'autogru dei vigili del fuoco giunta da Bergamo, sgomberando così una corsia della strada attraverso la quale gli automezzi, in colonna da ore, hanno potuto riprendere a viaggiare. A regolare il traffico la pattuglia del nucleo radiomobile di Clusone, la polizia locale di Casnigo, Leffe e Cene e i carabinieri di Casazza.

Autore: 

Franco Irranca

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