Bretella per il Farno approvate le varianti

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08/10/2004
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Al termine di una lunga discussione il Consiglio di Gandino ha approvato, nel corso dell'ultima seduta, le varianti al piano regolatore generale che permetteranno la realizzazione della «bretella» per il Monte Farno, la nuova strada che consentirà di evitare agli automezzi l'attraversamento della frazione Barzizza per raggiungere la montagna che sovrasta Gandino. Le due varianti erano state adottate e pubblicate all'albo sessanta giorni prima, periodo entro il quale sono state presentate dai cittadini le osservazioni discusse in Consiglio. Con l'esame delle osservazioni, le varianti sono state approvate definitivamente con procedura semplificata e l'Amministrazione potrà procedere ai bonari accordi o alle occupazioni d'urgenza per poi emanare il bando per l'affidamento dei lavori.
Undici le osservazioni presentate alla variante 5, una sola quella per la variante 6, illustrate sinteticamente dal tecnico comunale Marco Fiorina: tutte sono state ritenute non accoglibili e quindi respinte dal Consiglio. Per alcune la minoranza leghista ha presentato emendamenti respinti dalla maggioranza. A conclusione della maratona oratoria che ha registrato anche qualche battibecco tra il sindaco Gustavo Maccari e l'ex sindaco Marco Ongaro, quest'ultimo ha letto la dichiarazione di voto in cui ha riassunto la storia della «bretella» a partire dal 1992. Sotto l'Amministrazione leghista fu redatto un progetto dalla società Concossola approvato dalla Giunta e furono iniziati i lavori, interrotti subito dopo la campagna elettorale e non più ripresi, a giudizio di Ongaro, per l'inerzia dell'attuale Amministrazione.
È stata discussa poi una mozione della Lega Nord che chiedeva la revoca di alcune delibere del Consiglio comunale, fra cui quella che ha istituito la consulta degli stranieri. I consiglieri della Lega hanno motivato la richiesta col fatto che, nei mesi scorsi, la Corte Costituzionale ha ritenuto legittimo che il Comune di Forlì consentisse a qualsiasi immigrato residente sul proprio territorio il diritto di partecipare alle consultazioni elettorali locali. Da qui la richiesta di revoca delle delibere assunte, in quanto superate rispetto alle recenti pronunce della Suprema Corte che ha riconosciuto agli stranieri il diritto di voto, e quindi limitative dei loro diritti. Nel bocciare la richiesta la maggioranza ha fatto notare la contraddittorietà della minoranza che si è dichiarata contraria alla creazione della consulta ma favorevole alla concessione del voto agli extracomunitari.

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