Bonazzi, un amaro primato al giavellotto

Atletica - A Lugano ha centrato il minimo per gli italiani, ma fuori tempo

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28/08/2008
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«…Da che punto guardi il mondo tutto dipende…», cantavano i Jarabe de Palo. Non è dato sapersi se questo sia il gruppo musicale preferito di Samuel Bonazzi, di certo, la musica in questione si abbina bene alla sua recente performance: dal sapore agrodolce.
I fatti per iniziare: a Rivera, a due passi da Lugano, in un Meeting di livello internazionale, il giavellottista della Saletti Nembro ha lanciato a 62,24. La misura gli ha consentito di salire sul gradino più alto del podio della specialità, facendogli provare la gioia di guardare dall’alto Roberto Bertolini, campione italiano in carica). Note a margine: nell’occasione, il 21enne allenato da Alberto Bergamelli, ha ritoccato verso l’alto il proprio primato personale (il precedente era 60,98). E ha confermato, allori in bacheca a parte il trend delle ultime stagioni: da sei anni si migliora di continuo, ieri era un ragazzino che lanciava attorno ai 50 metri, oggi uno tra i 15-20 atleti italiani ad andare oltre quota 60.
A questo punto, qualcuno si chiederà: che ci può essere di amaro in una giornata così? Risposta: la tempistica con cui si è sviluppata, proprio alla ripresa dopo la pausa estiva, un mese dopo che lo stesso Bonazzi se ne era andato in vacanza deluso per non aver ottenuto quel minimo di qualificazione ai campionati italiani (era 61,50) rincorso per buona parte della primavera. Un po’ come, metaforicamente parlando, scoprire di avere in tasca il biglietto vincente della lotteria due giorni dopo averlo gettato nell’immondizia.
La spiegazione di quanto avvenuto non si chiama però sbadataggine ma sfortuna: un malanno alla schiena ne aveva infatti compromesso la preparazione quest’inverno.

Autore: 

Lu. Pe.

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